Spettacoli musicali e karaoke fino a mezzanotte, divieto di vendita notturna di alcolici per l’asporto, segnalazione di eventi con tre giorni di anticipo e obbligo di nulla osta acustico.
Sono le nuove regole che il Comune di Reggio Calabria ha studiato per contrastare la “mala movida” nel centro cittadino. A stabilirle è una delibera approvata lunedì scorso all’unanimità dalla giunta con un oggetto ben preciso, l’adozione di misure per “la prevenzione e la riduzione dei fenomeni di disturbo alla quiete pubblica legati ad assembramenti presso pubblici esercizi, spettacoli musicali e consumo di bevande alcoliche in orario serale e notturno”.
Si tratta di un problema già emerso la scorsa estate, per arginare il quale la giunta aveva inserito la clausola del divieto di vendita di bevande con tasso alcolico superiore al 7% nel bando per i chioschi della via marina bassa, ma soprattutto era stato siglato un protocollo d’intesa con le associazioni di categoria e sotto l’egida della prefettura. In quell’accordo, con l’obiettivo di contrastare risse tra giovani e inciviltà, erano previste iniziative di promozione di una “cultura dello svago sano, non legato all’abuso di alcol e/o al consumo di sostanze stupefacenti” attraverso eventi di sensibilizzazione e forme di cooperazione interistituzionale e con le forze dell’ordine, finalizzate a valorizzare gli spazi urbani.
Reggio ancora contro la mala movida: stavolta nel mirino alcolici e musica a notte fonda
In quell’occasione il sindaco Falcomatà aveva parlato di approccio non repressivo ma anche di una visione chiara, restituire la fruizione del lungomare a famiglie e turisti. Adesso la delibera appena approvata mette in atto una serie di azioni specifiche anti schiamazzi, musica sparata al massimo e rumorose danze fino a notte fonda.
Il lungomare non certamente è una discoteca, ma forse neanche un dormitorio che allo scoccare della mezzanotte chiude i battenti. Con pragmatismo dobbiamo dire che le sere d’estate, soprattutto per i giovani, a quell’ora sono appena iniziate, ma con altrettanta onestà intellettuale va notato che Reggio non ha un target prettamente giovanile di visitatori e frequentazioni della movida. Anzi, i turisti che vediamo in giro sono soprattutto coppie, nuclei familiari o gruppi anagraficamente senior.
La premessa della delibera è comunque oggettiva. “Pervengono all’ente comunale – si legge – numerose segnalazioni relative a ripetuti episodi di disturbo della quiete pubblica, schiamazzi e inquinamento acustico, in particolare nelle ore serali e notturne. Alcune piazze e aree del territorio comunale sono interessate dal fenomeno della movida, i cui effetti distorsivi spesso si sono tradotti in ripetuti episodi di disturbo della quiete pubblica, in specifici orari e giorni della settimana”. Inoltre, “il protrarsi di assembramenti di persone nelle aree prospicenti i locali più attivi in orari notturni, oltre a costituire pericolo per la salute pubblica, crea anche profondo disagio ai residenti, anche in relazione al consumo di alcolici e ai conseguenti comportamenti molesti derivanti dallo stato di ebrezza”.
Insomma, se da una parte i locali devono poter lavorare nel regime di liberalizzazione degli orari garantendo spazi conviviali e ricreativi agli avventori (altrimenti di quale città turistica stiamo parlando da mesi?), dall’altra l’amministrazione comunale può esercitare il proprio “potere contingibile e urgente” per comprovate esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e del “diritto dei residenti alla salute in relazione alla tranquillità e al riposo”.
Il dettaglio delle misure previste nella delibera approva dalla giunta
Vediamo nel dettaglio come sarà la stretta alla movida reggina. Le aree di applicazione delle regole (individuate dalla polizia locale sulla base delle segnalazioni ricevute dai cittadini sono: via Zecca; via Zaleuco; via Giulia; piazzetta Genoese Zerbi e vie antistanti. Le misure introdotte serviranno ad assicurare “serena e civile convivenza tra cittadini residenti ed attività economiche”; rendere più ordinata la frequentazione degli spazi pubblici riducendo gli assembramenti; e limitare la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche, in particolare in determinati orari e giornate della settimana, per “ridurre comportamenti lesivi della vivibilità urbana, della quiete pubblica e del decoro del territorio nelle strade pubbliche o aperte al pubblico transito”.
Tornando all’ora di interruzione della musica, si concedono 30 minuti di tolleranza utili esclusivamente alla sistemazione finale delle attrezzature e la pulizia degli spazi antistanti ed interni al locale in cui si è svolto lo spettacolo.
Il nulla osta acustico e il divieto di vendita di alcolici dopo la mezzanotte
Dopo le 24 non sarà tutto silenzio, ma quasi (la vituperata filodiffusione delle canzoni di Natale sul corso Garibaldi docet). Consentita, soltanto all’interno dei locali e con porte e finestre chiuse, una musica di sottofondo per come disciplinato dall’ordinanza sindacale 34/2018. Nella delibera si sottolinea che “tutti gli impianti di amplificazione sonora installati nei luoghi di pubblico spettacolo e/o pubblico intrattenimento, potenzialmente idonei a superare i limiti di pressione sonora consentiti dalla normativa, devono essere dotati di meccanismi di controllo sonoro custoditi in appositi contenitori debitamente piombati per non consentire manomissioni dopo la taratura”. Nel caso di pubblici esercizi che abbiano impianti di amplificazione elettroacustica e diffusione sonora o musica riprodotta dal vivo, ma privi di strutture da utilizzare per pubblici spettacoli, è necessario produrre una relazione di valutazione impatto acustico ambientale, redatta da un tecnico abilitato, ai fini del rilascio di “nulla osta acustico”. Infine, i locali muniti di concessione del suo pubblico, dopo le ore 24 avranno l’obbligo, con proprio personale dedicato, di controllare che il comportamento dei clienti non disturbi la pubblica quiete. Da mezzanotte e fino a chiusura degli esercizi, è vietato su tutta la linea la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche.
Quel passaggio su ztl e isole pedonali, nella sua ultima estate il sindaco ci riproverà?
Come ricordato nella delibera, alla polizia municipale si demanda il controllo del rispetto delle norme, ma c’è un passaggio da chiarire, perché si fa riferimento all’istituzione di aree pedonali o Ztl in orario serale, “finalizzate a contenere le problematiche connesse alla movida”. L’ultima volta in cui l’amministrazione provò a farlo scoppiò una mezza rivolta tra i commercianti, poi ci fu il fallimento dei dehors, così sgraditi e mal organizzati da finire l’estate successivanel dimenticatoio. Ma all’epoca Falcomatà (che pone la Ztl tra gli interventi sostenibili più importanti del suo programma) era sospeso. Nella sua ultima estate di mandato,il sindaco rischierà di riproporre nel centro storico – con alta probabilità di critiche e flop – la zona pedonale di difficilissima gestione? Fonte: ReggioToday