Regione Calabria. Annullato il bando cucito su misura per il capo di gabinetto di Mancuso

Tanto tuonò che piovve! Siamo orgogliosi che SOLO noi ci avevamo creduto e SOLO noi raccogliendo le preoccupazioni, le lamentele, le “confessioni” di tanti professionisti che si sono visti scavalcati, raggirati e umiliati professionalmente con le loro segnalazioni hanno scoperchiato quello che possiamo considerare il “concorso ad personam per eccellenza”

E’ del 17 luglio infatti l’atto che ANNULLA il famoso bando per un posto di dirigente con mobilità che il Consiglio regionale della Calabria aveva più volte tentato di “pilotare” ricevendo diverse missive da parte del sindacato dei dirigenti che denunciava gravi violazioni di legge sui requisiti di ammissione che guarda caso portavano solo ed esclusivamente ad una persona. Ossia Domenico Macrí, il super burocrate del Consiglio regionale capo di gabinetto del presidente del Consiglio Filippo Mancuso, che aveva pensato bene di “costruire” questa mobilità per riciclare il suo amichetto – una volta svestiti i panni di uomo più potente dell’astronave – nel ruolo di super dirigente per di più il più anziano che il Consiglio potesse avere e per garantirgli così una lauta pensione da super burocrate.

Peccato però che Macrí ha giocato male le sue carte e non ha fatto i conti con le numerose richieste di accesso agli atti fatte dagli esclusi, con le numerose proteste di chi probabilmente vantava un curriculum nettamente più serio, importante e “autentico” rispetto a Macrì.

Ricordiamo tra le altre cose che Macrì per poter partecipare a questo bando ha prima dovuto prendere una laurea online alla Unipegaso e – tenetevi forte – una specialistica di due anni in SOLI nove mesi!!! Record in Italia! Ma c’è di più: il buon Macrí per mettere la ciliegina sulla torta cosa aveva fatto? Aveva composto una commissione “casualmente” con due docenti della stessa università che lo ha aveva “laureato” in tempo record ossia la Unipegaso! Esatto: i docenti che lo hanno “laureato” poi erano stati inseriti nella commissione che doveva stilare una graduatoria che ovviamente vedeva Macrí spiccare al primo posto e vincere su professionisti molto ma molto più titolati di lui.

Mancuso ha capito presto però che il suo capo di gabinetto lo stava coprendo di ridicolo (perché in Cittadella a Catanzaro non si parlava d’altro e sapeva anche che gli accessi agli atti avrebbero portato solo guai) e si è arrabbiato di brutto. Tanto che la situazione è diventata incandescente e da abile super burocrate più pagata d’Italia la segretaria generale Maria Stefania Lauria, per evitare altri problemi, ha deciso di annullare il bando e chiudere così una parentesi veramente triste che la politica calabrese ci ha regalato. E noi siamo orgogliosi di avere denunciato questa schifezza.