Regione Calabria, Dipartimento Salute: la “cricca” Lobello, i boss della sanità privata e la Finanza (che avanza)

Annamaria Lobello

Dipartimento Salute: la “cricca” Lobello

In principio era tutto in mano alla coppia Mosciaro-Greco, marito e moglie: sapevano come districarsi al 3° piano della Cittadella regionale (http://www.iacchite.blog/calabria-quando-la-tragedia-diventa-farsa-io-maria-e-lusciere-del-cinghiale-e-di-peppe/). Amico tuo e amico mio, una autorizzazione a te per Peppe Scopelliti, un accreditamento a te per Nicola Adamo, milioni di euro per la sanità privata che andavano alle solite lobby di potere: i Citrigno, (i)Greco, i Parente, i Potestio, i Morrone eccetera eccetera… fior fiori di quattrini, senza nessuna qualità sanitaria per i pazienti costretti a pagare le prestazioni altrove, pur di avere un minimo di buona sanità, nonostante la Regione Calabria spenda un sacco di soldi per la sanità privata accreditata, qui c’è soltanto da dire “si salvi chi può”!

Ma da qualche tempo alla Cittadella si respira aria “nuova”, con Annamaria Lobello, distaccata dall’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro in Cittadella, comandata dal famigerato Giacomino Brancati, ex direttore generale, bravo soltanto a farsi i fatti suoi, per non dire altro.

La dottoressa Lobello ha anche lei un amico qua e un amico là: la vedono girare nei corridoi che porta carte da una parte all’altra, sembra quasi una “crocerossina”.

Quelle carte sono molto ambite e riguardano autorizzazioni e accreditamenti che valgono milioni. Anche il dottore Caridi, dirigente del settore autorizzazioni, è finito male, o meglio è finito nelle grinfie della Lobello, che insieme al marito ingegnere riceve i “clienti” a Catanzaro: una pratica oggi, una pratica domani, e fammi questo e fammi quest’altro e alla fine anche il Dr. Caridi è rimasto vittima del “sistema”.

Pratiche inevase, tante, ma poi magicamente qualcuna di queste salta la fila, grazie ai buoni auspici della dottoressa Lobello, naturalmente, Super “portata” da Giacomino Brancati, ma anche dal sub commissario-ombra referente diretto della massoneria Ettore Jorio, consulente d’oro del presidente Robertino il parassita, che “gratuitamente” sta in Cittadella, come se i calabresi credessero ancora a Babbo Natale o alla Befana.

La Lobello ostenta amicizie di potentati, ed ecco qui che al 3° piano ritorna spesso anche don Pierino Citrigno lo strozzino, che pure non si vedeva dai tempi di Oliverio-Adamo, da quando aveva il pass per il celeberrimo 10° piano… Adesso gira e rigira quei corridoio muovendo il capello fluente fresco di messa in piega e digrignando i denti alla sua maniera, e lei – la Lobello – lo accompagna nelle stanze che contano, perché don Pierino è don Pierino lo strozzino e a lui non si può dire di no, si sa come si muove.

Ma anche don Claudio Parente da Catanzaro, con i piedi come due ferri da stiro, si muove, e si muove bene, e per lui la “convocazione” di base è alla famosa pompa di benzina vicino alla Cittadella. Ah, se quelle pompe potessero parlare…

Caridi, insomma, è finito male per andare dietro alla Lobello. Lei e la sua cricca si muovono bene, ma c’è chi dice che la Guardia di Finanza abbia preso in mano la situazione. anche perché stavolta è tutto registrato e le microspie sistemate in Cittadella ma anche alla pompa di benzina hanno fatto quello che dovevano fare e se oggi siamo qui a scriverne vuol dire che i buoi sono scappati dalla stalla, eccome se sono scappati.

Cara Lobello, bella mia, prima di arruffare, accertati che non ti senta nessuno … Catanzaro è piccola e tutti ci conosciamo. A futura memoria.

Lettera firmata