Regione Calabria e legami mafiosi, il silenzio è bipartisan. Tutti i voti di Santelli e Occhiuto a Reggio e provincia alle ultime due Regionali

LA REGIONE E’ SOTTOSOPRA. OCCHIUTO, GIORGIA ED ELLY, TUTTI TACCIONO

La nuova indagine della Dda di Reggio Calabria porta alla luce i legami tra la cosca Araniti e pezzi di mondo politico. La Dda sostiene che le elezioni regionali del 2020 e 2021 e anche le elezioni comunali di Reggio Calabria nel 2020 videro l’interessamento della cosca per condizionarne il voto e fare eleggere Giuseppe Neri, attuale capogruppo di Fratelli d’Italia, in Consiglio regionale, e Peppe Sera del Pd nel consiglio comunale di Reggio Calabria. Il metodo evidenziato dalla Dda era semplice e ingegnoso. Un esponente di punta della cosca si sarebbe procurato le schede elettorali di cittadini impossibilitati a votare ed avrebbe espresso, al posto di questi ultimi, la preferenza in favore dei due candidati sostenuti. In gergo si chiama “scheda rubata”…

In cambio del sostegno elettorale, sostiene la Dda, l’ esponente del clan ha ricevuto nomine nell’ambito di enti pubblici o come professionista esterno. Oltre a  Neri e Sera di cui la Dda aveva chiesto gli arresti, richiesta respinta dal Gip, è indagato anche il sindaco Falcomatà. La volontà degli Araniti era quella di entrare nella cosa pubblica creando e tessendo  legami con i candidati e rappresentanti della politica a livello regionale e locale, al fine di consolidare l’affermazione della cosca sul territorio. Ma in questa sede non ci interessa analizzare i particolari dell’inchiesta, tenuti sotto silenzio dai media grazie alla famigerata legge Cartabia ma invece vogliamo ripubblicare ciò che  scrivevamo all’indomani del voto per le elezioni del Consiglio regionale dell’ottobre 2021 che portò alla vittoria di Roberto Occhiuto. Non vogliamo creare alcun legame con i fatti di oggi, vogliamo solo ricordare come andarono quelle elezioni. Non vogliamo sostenere che il centrodestra vinse in maniera sporca, tutto è avvenuto nella massima legalità. O meglio ancora … quasi tutto… alla luce di quanto oggi sostiene la Dda. In particolare mettevamo in evidenza lo straordinario successo che il centrodestra ottenne in provincia di Reggio Calabria.

Scrivevamo allora: “… Con gli scarsi mezzi a nostra disposizione cerchiamo di leggere i dati del successo di Occhiuto e di rapportarli alle elezioni dell’anno prima che videro la vittoria della Santelli. A leggere il risultato elettorale delle lezioni regionali in Calabria, esce fuori che si ripete quasi ovunque il risultato delle ultime elezioni regionali del gennaio 2020.

1) Nelle ultime tre elezioni regionali sono andati a votare il 44% dei calabresi. In queste elezioni – 2021 – hanno votato 838.691 persone, nel 2020 840,563. Il secondo dato sovrapponibile è che Occhiuto vince con il 54,5% (voti alle liste 55,7%) e la Santelli vinse con il 55%. Per OCCHIUTO HANNO VOTATO 431.675 CALABRESI. PER LA SANTELLI HANNO VOTATO 449.705 CALABRESI. In pratica nemmeno il 25% del corpo elettorale.
2) La circoscrizione dove Occhiuto, come prima la Santelli, prende più voti, non è Cosenza bensì, indovinate un po’, Reggio Calabria. Nella provincia di Cosenza Occhiuto prende il 51,32% (la Santelli prese il 51,7 %); nella circoscrizione centro (Catanzaro, Vibo, Crotone) Occhiuto  prende il 55% (la Santelli il 58%); nella circoscrizione di Reggio Occhiuto arriva al 60% (la Santelli il 65%). Qui le liste di Occhiuto arrivano al 61%. Quasi 6 punti in più del 54,5% regionale. Anche questo è un dato sovrapponibile.
3) Se poi andiamo a vedere i dati di alcuni comuni c’è da rimanere impressionati dalle percentuali bulgare prese anche questa volta in alcune realtà. Occhiuto a Cosenza prende il 43,79%, la Santelli prese il 43%. A Cosenza città c’è il boom di De Magistris che arriva al 31% scavalcando la Bruni che si ferma al 23,56%. Un dato questo da approfondire a parte. Nella circoscrizione Nord Occhiuto raggiunge il 51,32, le sue liste il 52,74. La Santelli nella circoscrizione Nord prese il 43%, ma allora ci fu il boom di Tansi che prese il 21% e di Aiello che prese il 7%. Primo dato di differenziazione significativo. Buoni risultati, quelli di Occhiuto, ma che non raggiungono minimamente i risultati di alcuni comuni della provincia di Reggio Calabria.
4) Ecco i risultati di Occhiuto  e della Santelli nella provincia di Reggio: 
-Gioia Tauro. Occhiuto 71% e la Santelli 81%, avete letto bene, a Gioia Tauro continua l’ondata bulgara del centrodestra.
Ma non finisce qui o li. Poi abbiamo: Rosarno:  Occhiuto 78%, Santelli 79%, Seminara: Occhiuto 73%, Santelli74%, Oppido: Occhiuto 73%, Santelli 84%; Africo: Occhiuto 78%, Santelli 76%;  San Ferdinando: Occhiuto 64%, Santelli  72%; Santo Stefano d’Aspromonte: Occhiuto 75%, Santelli 70%; Brancaleone: Occhiuto 74%, Santelli 72%,; Taurianova: Occhiuto 65%, Santelli  70%; Locri: Occhiuto 67%, Santelli 66%; Siderno: Occhiuto 67%, Santelli 64%; Plati: Occhiuto 78%, Santelli 80%; Stilo: Occhiuto 69%, Santelli 67%. A Riace vince sempre Occhiuto con il 57,21% contro il 25% della lista di Lucano. Poi Occhiuto raggiunge il top a Casignana con quasi il 90% dei consensi. Un successone che  si sovrappone con piccole differenze a quello della Santelli.
5) Medie bulgare che avrebbero portato il dato provinciale  ad eguagliare il 65% della Santelli se non fosse che nella città di Reggio Calabria Occhiuto prende il 53,66% mentre la Santelli prese  il 58% dei consensi…”.  
Questo scrivevamo a metà ottobre 2021. In pratica nella città di Reggio Calabria, dove si è concentrata l’attenzione dell’operazione della Dda, il centrodestra vinse con il 53,66% dei voti e se saranno dimostrate le accuse significa che il voto per le ultime elezioni regionali è stato condizionato nella città più grande e importante della Calabria.
Più volte la Santelli spese parole di fuoco contro i condizionamenti ‘ndranghetisti e si tenne sempre alla larga da comportamenti e frequentazioni ambigue. Lo stesso Occhiuto a Diego Bianchi a Propaganda Live ha voluto sottolineare come cena solo con gli amici e che non riceve da solo nessun imprenditore. La differenza tra la Santelli e Occhiuto è che la povera Iole diceva la verità mentre Occhiuto è un bugiardo patologico come dimostra la sua cena spregiudicata a Scilla con il fido Cannizzaro ma soprattutto con i fratelli Paladino. Circostanza che, secondo le nostre informazioni, sarebbe finalmente al vaglio della Dda. Perché a quanto pare certe “protezioni” stanno sfumando. Si diceva che Neri fosse “tutelato” e invece è stato beccato (anche se gli è stato risparmiato l’arresto) e si dice che anche Cannizzaro abbia protezioni altissime che però non dureranno tutta la vita, specie se si fa immortalare con soggetti come i Paladino…
Il problema  che abbiamo davanti è di un sistema generale che porta ad episodi di corruttela e di penetrazione mafiosa. Sull’operazione di ieri la politica tace. Tacciono tutti. Tace il presidente Occhiuto che pure dovrebbe dire qualcosa e che invece dice che valuterà la richiesta di Fratelli d’Italia per avere un posto in più nella giunta regionale. Tace Fratelli d’Italia. Tace Wanda Ferro, sottosegretaria agli Interni e componente della commissione antimafia. Tace la Giorgia Meloni, capo del governo e del partito di Giuseppe Neri. Ad oggi non ci risultano le dimissioni di Giuseppe Neri da capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale, né tantomeno la sua sospensione dal partito.
Sull’altro fronte, quello del Pd, per la vicenda Falcomatà e del consigliere Sera la musica non cambia. Silenzio assoluto da parte di tutti. Del segretario regionale del Pd Nicola Irto non si hanno notizie, né tantomeno da parte della Elly Schlein segretaria del nuovo corso del partito. Silenzio assoluto da parte di tutti. E per fortuna che con le elezioni europee siamo ritornati al bipolarismo. In questo caso Elly e Giorgia sembrano due facce della stessa medaglia. Tace anche il M5S e la sua responsabile regionale Orrico e poi non si spiegano perché la gente non li vota più e si rifugia nell’astensionismo di massa.