Regione Calabria, il paese dei balocchi. 365 euro al mese in più per i portaborse delle strutture speciali

Caro direttore,

365 euro al mese di aumenti per i portaborse dipendenti del consiglio e della giunta regionale.

L’UFFICIO DI PRESIDENZA con DELIBERAZIONE N. 59 DEL 16 NOVEMBRE 2023

Determina il trattamento economico dei componenti delle strutture speciali – Modifiche alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 16 del 5 giugno 2007.

Per il personale assegnato alle strutture speciali del Consiglio regionale in qualità di componente interno e supporto tecnico interno, prevede che l’indennità accessoria venga determinata dalla differenza tra un importo posto a base di calcolo stabilito in euro mensili di  2.650,00 (duemilaseicentocinquanta/00) e lo stipendio tabellare in godimento

Libero commento di un adeguamento ISTAT dal 2007 ma riservato solo a determinati portaborse

AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA I CONTRATTI DI LAVORO CON GLI AUMENTI NON LI FA L’ARAN MA MANCUSO E SOCI.

L’ARAN pardon l’Ufficio di Presidenza con i 5 rappresentati sindacali/politici con DELIBERAZIONE N. 59 DEL 16 NOVEMBRE 2023 concede l’aumento ai loro portaborse dipendenti pubblici.

Una cosa mai vista nel pubblico impiego, che un organo politico si trasforma nell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, la quale di concerto con i sindacati determina i CCNL e il trattamento economico dei pubblici dipendenti.

Nel parlamentino calabrese gli aumenti contrattuali li fanno i 5 sceriffi dell’Ufficio di Presidenza.

Allegria, allegria, udite, udite magistrati, polizia giudiziaria “l’Ufficio di Presidenza/ARAN delibera un aumento di 366,52 euro mensili (4.387,44 l’anno) esclusivamente agli 86 dipendenti pubblici nelle strutture speciali di 29 consiglieri regionali” (Componenti e Supporti tecnici interni), ma a questi vanno sommati i 14 colleghi della Giunta in posizione di comando nelle strutture speciali di palazzo Campanella. Nessuno fiata tutti sanno, tra i portaborse ben 6 su 12 sono sindacalisti.

Spesa annua complessiva di 438.724,00.

Addirittura uno, Pavone Antonino (detto la volpe) è il Segretario SAS CISL FP braccio destro di Luciana Giordano (Segretaria generale della Federazione del pubblico impiego della Cisl calabrese) che tace su questo non dovuto aumento e poi fanno gli scioperi….

Il PAVONE in quanto delegato CISL FP si è sistemato nella struttura speciale di Comito. È notorio che la CISL è il sindacato di riferimento di chi comanda.

R_CALABR|AAA0ABE|RGD2023|DET. N. 24|13/01/2023 – Determinazione

Il delegato CISL FP signore delle tessere e delle preferenze (6 RSU su 12 sono CISL con circa 78 tesserati su 135), con gli altri sindacalisti nelle strutture speciali, si beccheranno l’aumento ISTAT!!! E che aumento!!! 4.387,44 euro in più l’anno alla faccia di chi li ha eletti.

Le tessere alla CISL FP di RC fanno incassare 140.000,00 euro l’anno. Ecco perche la Luciano è muta non vede, non sente e non parla.

Chiamatelo fesso il sindacalista CISL (Ctg. B3 una delle più basse viene dopo la D e la C) guadagna più di tutti i suoi colleghi, al suo stipendio di 21.844,36 si somma l’indennità (che da 13.888,56 passa a 18.276,00 euro) percependo a 41.940,36 euro, molto più di un funzionario Ctg. D/D1 in elevata qualificazione con la retribuzione di posizione max. di 16.000,00 euro arriva a 39.212,35.

Anche se sei un piccolo impiegato facendo il portaborse guadagni più degli alti funzionari del consiglio.

Comunque, è pronto il bando previsto dalla PIAO (2023-2025) per il passaggio da B a C di 10 impiegati, e si sa la “volpe” sarà uno dei magnifici 10.

Zero euro per i restanti 161 dipendenti (esclusi i 10 dirigenti e le 44 posizioni organizzative che hanno la retribuzione di posizione fissa).

Per chi è negli uffici burocratici, al danno la beffa, costoro lavorano anche per gli strutturati imboscati con la politica.

Assunti nel 2010 per carenza di organico negli uffici, ben 86 di loro sono stati collocati nelle strutture in perenne servizio ext a dispensare favori alle numerose clientele.

Rumors dicono che la dirigente più pagata dirigente d’Italia Maria Stefania Lauria (solo di fisso 16.927,00 euro al mese) lo stipendio è più alto del suo capo Mancuso.

La Lauria un isterica confusionaria faccio tutto mi, controllore e controllata di se stessa, in quanto “copre”…

Se Dio è uno e trino lei è quadrupla: Direttore e Segretario Generale ad interim, dirigente Settore Risorse Umane (la cucina dove si distribuiscono i picciuli magari non dovuti), dirigente ad interim del Settore Segreteria Assemblea (dove si dice che nel coordinamento formale si aggiustano le leggi approvate in aula), non si è opposta alla richiesta di adottare una delibera propria n.q. di dirigente del Settore Risorse Umane “proposta dal Vicepresidente Caputo di Cosenza, clan Occhiuto” per una rivalutazione ISTAT per pochi dal 2007 al 2023 unica in Italia.

Corte dei Conti, se ci sei batti un colpo.

I furbastri per evitare controlli non hanno inviato la delibera al collegio dei Revisori dei Conti, non sono in indirizzo!!!

Ma Maria Stefania Lauria darà gli aumenti? Per come previsto dai 5 furbetti dell’Ufficio di Presidenza, gli aumenti dovrebbero andare in vigore dal 1° dicembre 2023. Presto sapremo cosa deciderà, anche se lei non si crea problemi, dà già soldi illegittimi ai portaborse pubblici con delibere dell’Ufficio di Presidenza, nonostante varie e numerose sentenze che hanno notificato al suo ufficio, ma lei è al di sopra delle norme…

Con DELIBERAZIONE N. 53 DEL 7 NOVEMBRE 2023 sono stati restituiti alla Regione Calabria per piani di razionalizzazione e qualificazione della spesa, finanziamenti per euro 9.863.755, 56, una percentuale per come previsto dall’art. 16 della legge 111 del 2011 e una parte può essere usata per incrementare il  fondo della contrattazione integrativa.

Con circa 800.000,00 euro – se ciò sarà messo in atto – il personale degli uffici del comparto non titolari di incarichi EQ avrà lo stesso aumento dei colleghi portaborse di 365,52 euro mensili.

Per i calabresi un salasso di 1.238.000,00. E che sarà mai? Basta erogare meno soldi per la sanità.