Regione Calabria. Milo “l’abusivo” Nucera e il miracolo del doppio stipendio

Consiglio regionale della Calabria: Milo “l’abusivo” Nucera ed il miracolo del doppio stipendio
Caro Direttore,
chi scrive è un giovane avvocato padre di due figli che lavora in uno studio legale per mille euro al mese e sta studiando di notte per tentare la “fortuna” ed ottenere il posto fisso partecipando al concorso della Regione Calabria. Ebbene si, perché il sottoscritto insieme ad oltre diecimila speranzosi per entrare nella Pubblica Amministrazione deve rispettare l’articolo 97 della Costituzione non essendo “figlio d’arte” come l’attuale Vice Capo di Gabinetto Carmelo (detto Milo l’abusivo) Nucera che invece – in barba alle delibere della Corte dei Conti ed alle reiterate censure della Consulta nonché alla normativa vigente, TUPI in primis – è transitato da una società partecipata ai ranghi del Consiglio regionale nel silenzio assordante (o con la complicità!) di chi era ben pagato per evitarlo. Questa in realtà non è neanche la criticità più seria che lo riguarda, ahimè!! Eh si, perché la Dea fortuna (che in questo caso ha un nome e cognome: Maria Stefania Lauria) a Milo l’ha proprio “baciato”.
Da estraneo alla PA ottiene un posto in prima fila nell’organo tecnico del Consiglio regionale della Calabria e da semplice funzionario (con uno stipendio di mille e cinquecento euro al mese) si è ritrovato nel giro di pochi anni a guadagnarne quasi dieci mila… Mettiamo un po’ d’ordine. Il funzionario Nucera è stato miracolosamente (perché di miracolo trattasi vista la mancanza di requisiti e l’ottenimento del raddoppio dello stipendio come per i pani e i pesci) nominato Vice Capo di Gabinetto nel 2020 per poi essere riconfermato nello stesso ruolo nel 2021 fino al 2024.
La legge regionale n. 8 del 1996 al riguardo è molto chiara ed ovviamente è stata volutamente disattesa per soddisfare la brama di potere della famiglia Nucera, infatti l’articolo 9 così recita: al comma 4) “…..il Vice Capo di Gabinetto è scelto tra i dipendenti della pubblica amministrazione in possesso della qualifica di dirigente”; al comma 5) “Al Vicecapo di Gabinetto è corrisposta una indennità di funzione in misura non inferiore a quella attribuita ai dirigenti preposti ai settori”; ed ancora l’art. 10 al comma 6) dispone che: “…..i dipendenti chiamati a prestare la loro attività presso l’Ufficio di Gabinetto, …… conservano il trattamento giuridico ed economico in godimento”. Orbene, Re Milo Nucera non solo non doveva essere inquadrato di ruolo nel Consiglio regionale per cui occupa il posto abusivamente, non solo non aveva la qualifica dirigenziale per ricoprire la qualifica di Vice Capo di Gabinetto, non solo non si è messo in aspettativa come avrebbe dovuto, non solo non ha conservato il trattamento economico in godimento all’atto della nomina (pari a 25 mila euro l’anno) ma si è ritrovato (magari non sapeva, Scajola docet!!) in busta paga il doppio dell’emolumento che avrebbe dovuto percepire: dieci mila euro al mese invece della metà (e io pago, sic!).
Il Mago Nucera, infatti, con l’avallo e la benedizione (per la legge in realtà si chiama concorso di reato) dei suoi “colleghi” dirigenti, con in testa la pluripotenziaria segreteria/direttore generale/dirigente ad interim (vox populi sostiene che i due dividono l’illecito percepito ai danni della povera gente calabrese che non sbarca il lunario), negli ultimi tre anni ha guadagnato solo 150.000 euro in più rispetto a quanto gli spettava come indennità di funzione.
Allora la domanda è d’obbligo: ma i revisori dei conti che devono verificare tutti i contratti ed i mandati dell’ente che controlli hanno fatto? Ma il dirigente del settore finanze che ogni mese paga lo stipendio stellare al fortunato Nucera sa fare di conto? Ma la dirigente ad interim (sempre la stessa donna unica al comando) del settore risorse umane non ha trovato il tempo in 36 mesi per fare un accertamento? Ah no, quest’ultima risposta è presto data: la dirigente ad interim – più pagata anche del Presidente Mattarella – tra festini, viaggi billionari coi parenti, complotti e tragedie da tramare a danni di chi rappresenta un ostacolo alla sua leadership, amanti, partite a carte, etc etc non ha avuto il tempo di fare una verifica in fondo le tre ore al giorno che passa in ufficio volano velocemente quando hai una vita sociale intensa…
Più che un’astronave il Consiglio regionale della Calabria è diventato la “casa dei miracoli” per chi rientra nel cerchio magico protetto dalla buona Stella ed il “muro del pianto” per i calabresi che ignari subiscono queste ruberie nel silenzio deprimente di chi sa e tace, altro che Whistleblowing, Accountability, Buon Andamento, codice disciplinare e di comportamento, etc etc ed il guaio è che questo non è il peggio che ho scoperto nei mesi trascorsi al Consiglio come collaboratore a progetto.
Per onore della cronaca, tutto quanto su descritto è suffragato da documenti ufficiali (decreto, determina, contratto, buste paga, etc etc) ma per lasciare il beneficio del dubbio chiedo al Consiglio regionale ed alla Procura della Corte dei Conti di verificare e, qualora fosse cosi, di mettere fine a questo ladrocinio a danno dei calabresi e che la Procura della Repubblica possa fermare questa condotta antigiuridica del cerchio magico stellare e ripulire l’Ente da questo marciume. Ai posteri l’ardua sentenza.
Con rammarico ma non rassegnazione.