Regione Calabria. Nardi “uomo-zainetto” capo del dissesto (idrogeologico!): non è una barzelletta

Giuseppe Nardi

Giuseppe Nardi capo del dissesto idrogeologico, non è una barzelletta

Da quando Roberto Occhiuto si è insediato alla presidenza della Regione Calabria, sono state tante le nomine che, essendo le stesse di sua pertinenza, ha effettuato. Qualcuna (decisamente poche) apprezzabili, la maggior parte infelici, qualcun’altra proprio devastante. Quella che, probabilmente, anzi sicuramente, è la peggiore è quella di Giuseppe Nardi per gli amici ”uomo-zainetto”. Quando si parla di uomo sbagliato al posto sbagliato, viene immediatamente in mente il suo nome.

Questo inetto (ed è un “complimento” visto il soggetto) è stato nominato, vista la sua grande attitudine e vocazione ai “dissesti”, Commissario al Dissesto Idrogeologico della nostra regione. Un uomo dalla storia fallimentare. Un Attila della pubblica amministrazione. Uno dei più grandi protagonisti del totale sfacelo contabile/amministrativo del Comune di Cosenza, dichiarato fallito per la prima volta nella sua storia grazie al cazzaro e a gente come Nardi. Mentre al primario nominato da Cetto La Qualunque, mancava “solo” la laurea in medicina, a Giuseppe Nardi manca tutto: non ha alcuna esperienza né professionale né manageriale; non ha capacità dialettiche, non ha capacità organizzative e, ciliegina sulla torta, non ha nemmeno la capacità di servire il suo padrone (Robertino), considerato che chiunque ha a che fare con lui (in particolare i sindaci calabresi) non può che stupirsi e chiedersi chi l’abbia messo li.

La sua unica qualità è la consapevolezza di non saper far nulla, attività che esercita quotidianamente vagabondando nei corridoi della Cittadella regionale in compagnia della sua nullafacente moglie, che si atteggia in maniera ridicola a più bella del reame (poveri noi), avendo scambiato i corridoi della Cittadella, per Corso Mazzini in un giorno di festa.

C’è da dire che Nardi il vagabondo, sperava in ben altre collocazioni considerate le modalità con cui ha  servito il suo padrone, e questa postazione, anni luce lontana dalle sue attitudini non è di suo gradimento tant’è che spesso, sale al decimo piano urlando e sbraitando, ma ci pensa poi il pitbull Vigna a rimetterlo a cuccia ricordandogli che quello che sta avendo deve bastare e avanzargli viste le sue capacità pari a nulla.

Caro Robertino, si dice che sbagliare è umano e può capitare a tutti. Hai nominato questo analfabeta funzionale in una postazione importante e delicata sperando che, quantomeno, ci mettesse un po’ di impegno e non ti facesse fare figuracce. Bene, sta accadendo esattamente il contrario. Quest’uomo sta devastando letteralmente un ufficio che nelle mani dei predecessori, pallapalliani e finanche santelliani  (fors’anche perché ingegneri)  pur arrancando, cercava di portare avanti le enormi problematiche connesse ad un territorio devastato dall’incuria dell’uomo. Dimostra che sai porre rimedio al tuo umano errore. Questo vagabondo non può stare li.

Metti tranquillamente lì uno dei tuoi amici, un tuo servo o un tuo compare, ma, in nome di Dio, sceglilo capace: è un dovere che hai verso la tua giovane età, verso le tua ambizioni,  ma soprattutto verso i calabresi…