Rende, la banda di Marcello Mazzetta: Franchino, il re dei voltagabbana

Franchino De Rango è stato uno dei consiglieri comunali di centrosinistra (eletto con il Pd per la precisione) che con le loro piroette hanno consentito al sindaco Manna ormai ribattezzato a furor di popolo “Marcello Mazzetta”, di arrivare a fine mandato (parliamo del 2019) e uno dei peggiori voltagabbana del territorio rendese. E’ talmente sputtanato che, dovendo definire in qualche modo la cloaca che continua a governare Rende, la gente la chiama “maggioranza alla Franchino”, grazie alla geniale definizione individuata all’epoca dal consigliere Carlo Petrassi, al quale va doverosamente riconosciuta la paternità dell’opera. 

Il signor Franchino (piccolo Franco), qualche tempo fa, era stato delegato alla manutenzione e già camminava con macchina e autista del Comune… A Rende tutti sanno che Franchino il traditore aveva pressato Manna per far ottenere lavori a ditte di sua conoscenza e il quaquaraquà ovviamente aveva spalleggiato la situazione, incassando il sì alla sua candidatura.

Franchino De Rango, detto per inciso, aveva già “conquistato” da parte di Adamo e Oliverio, sfacciati sostenitori del sindaco quaquaraquà o Marcello Mazzetta, la stabilizzazione del figlio alla Sorical (i figli su piazzi e core…), mentre Manna, come accennavamo, gli ha affidato la delega alla manutenzione della Rende servizi già tolta al leggendario pistolero Pino Munno e che era stata trattenuta dal sindaco stesso.

Franchino De Rango, poi, quando già era stampella del sindaco Manna in consiglio comunale, si era candidato tra le file di IDM (il movimento dell’ex consigliere regionale Orlandino Greco) al consiglio provinciale. Orlandino Greco proprio a Rende aveva avviato un percorso politico e programmatico con le associazioni Rende Cambia RendeIdee in Circolo e la Terza Rende a sostegno della candidatura a sindaco di Massimiliano De Rose, il quale si proponeva in netta discontinuità ed in forte contrapposizione all’amministrazione guidata da Marcello Manna.

Franchino, che non era stato eletto alla Provincia, si era comunque lasciato aperto uno spiraglio con tutti: aveva concluso il mandato di Manna votando tutto il… votabile e poi, prima di accettare la candidatura per la lista “Marcello Manna sindaco” (con la quale è stato rieletto), ha valutato che non era il caso di sostenere De Rose. E Franchino, c’è da giurarlo, per queste cose… ha naso.

Non solo: molti boatos lo davano già da tempo come probabile vicesindaco del quaquaraquà, che però aveva deciso di “evitare” ma non ha potuto fare a meno di incoronarlo assessore e la circostanza ha del tragicomico. Da una parte ci sono state risate a crepapelle ma dall’altra come non considerare la totale deriva di una povera città lasciata nelle grinfie di questi soggetti, ai quali per ultima si è aggiunta la classica “ciliegina” sulla torta ovvero “Lisetta mazzetta”? E non è finita qui… Poiché a tutt’oggi Franchino non è stato interdetto né sospeso ma solo “indagato” (capirai…) dalla Dda di Catanzaro, è l’assessore più anziano della banda dell’uomo che sussurra alle mazzette e quindi ormai da qualche mese è diventato ufficialmente sindaco facente funzioni! Quasi a simboleggiare la decadenza di una grande città ridotta a un verminaio. 

Tornando all’attualità più stringente, il piccolo Frank s’era messo in testa di azzerare la giunta di Mazzetta e di farne una… a sua immagine e somiglianza ma pare che oltre all’ingresso di Clelia “Arlecchina” Badolato, servitrice di mille padroni di tutto l’arco politico ma comunque in quota… Loizzo, non si andrà. Franchino avrebbe voluto cacciare Lisetta Sorrentino e la moglie di Piperno ma dall’alto della “cupola” la risposta è stata negativa. Almeno per ora. Ma il piccolo Franco non demorde, però – dicono quelli “bravi” – ha tempo solo fino a domenica. Vi terremo aggiornati. Come sempre.