A Rende la pressoché totale certezza del ballottaggio ha dato vita a situazioni “tattiche” che stanno portando i tre protagonisti (Sandro Principe, Marcello Manna e Mimmo Talarico) ad evitare scontri frontali o comunque a “scegliere” l’avversario da colpire. Qualche giorno fa abbiamo denunciato il blitz all’Asp di Cosenza della famigerata cooperativa Seatt del Cinghialotto, al secolo Gianfranco Ponzio, che si è vista liquidare una fattura da 631 mila euro proprio ad una manciata di giorni dalle elezioni (http://www.iacchite.blog/rende-2019-sanita-elettorale-blitz-allasp-per-la-coop-del-cinghialotto-che-fara-cotticelli/). Il guaio (per loro…) è che il commissario Cotticelli e i sonnolenti Cinquestelle, allertati proprio dal nostro articolo, ben difficilmente gliela faranno passare e ci è già giunta voce che il Cinghialotto non l’abbia presa bene. Così come non avrà certamente preso bene questo attacco frontale del suo ex amico Marcello Manna. Di solito non pubblichiamo le note del quaquaraquà ma in questo caso – visto e considerato che Sandro Principe preferisce “tatticamente” non commentare – facciamo una doverosa eccezione.
Le liste di Talarico e quella di Gentile ci ricordano, quasi come fossimo smemorati che, nella legislatura appena trascorsa, il gruppo “Gentile-Ponzio” era inizialmente in maggioranza. Non lo abbiamo assolutamente dimenticato. Proprio in quel periodo avevano sottoscritto con noi un programma molto ambizioso che, a distanza di un anno, hanno totalmente tradito per pura sete di potere e poltrone.
Si sono dichiarati contrari alla realizzazione dei comitati di quartiere, al regolamento dei beni comuni, contrari alle richieste di modifica al PSC. E ancora, sono stati – per evidenti conflitti di interesse sulla sanità convenzionata – in totale disaccordo. Sono queste le ragioni che ci hanno indotto a prendere le distanze e spazzarli via, pur sapendo che correvamo il rischio di non avere più la maggioranza. Posso tranquillamente ammettere di aver sbagliato a fidarmi dei loro “buoni propositi” e delle loro rassicurazioni. L’ho fatto, quasi come fosse un reato colposo, senza aver previsto quello che sarebbe potuto accadere dal punto di vista politico.

Talarico non può dire la stessa cosa. Lui conosce i suoi compagni di viaggio e sa perfettamente che non vogliono realizzare i comitati di quartiere. Sulla sanità e sull’urbanistica – ribadisco – ci sono palesi conflitti d’interesse. Quella tra Talarico e Ponzio è un’alleanza di interesse, con l’unico scopo di gestire la casa comunale per ragioni poco, pochissimo chiare. Noi siamo animati da altri intenti. Noi vogliamo dare servizi reali alla nostra città, assumendoci responsabilità e impegni come è stato sinora. Sia chiaro, quindi, che non abbiamo avuto, e non abbiamo timori ad ammettere di aver fatto valutazioni errate. Noi abbiamo rispetto per l’elettorato e rispetto per chi è in cerca un lavoro. Consideriamo aberranti e umilianti le proposte di far sottoscrivere contratti farlocchi per uno o due mesi per qualche cooperativa. Dica Talarico se anche lui è d’accordo con noi.
Marcello Manna