Rende 2019, sanità “elettorale”. Gli ispettori di Cotticelli all’Asp: tempi duri per Ponzio (e Talarico)

La notizia l’abbiamo data qualche giorno fa ed è stata l’unica ad aver turbato lo stagno “tattico” della campagna elettorale rendese, bloccata dalla prospettiva pressoché certa del ballottaggio, che non fa dormire la notte il celeberrimo quaquaraquà, al secolo Marcello Manna, il quale sa bene che se non vince al primo turno perderà al ballottaggio sia contro Sandro Principe sia contro Mimmo Talarico.

Dev’essere proprio per questo che Principe ha fatto finta di non averla letta questa notizia mentre Manna (udite udite!), nonostante non ci abbia dato la soddisfazione di commentarla, l’ha ripresa per denunciare a tutti (nemici e amici) che questa alleanza tra Talarico, Gentile e Ponzio è un ricettacolo di corruzione e malaffare.

La notizia è il blitz messo a segno in piena bagarre di decreto Calabria e con un reggente alla guida dell’Asp di Cosenza. Giovedì scorso – giusto una settimana fa – l’Asp di Cosenza ha “partorito” una delibera che ha dell’incredibile, se si pensa che siamo in piena emergenza e che le priorità dovrebbero essere altre. Il dirigente reggente Sergio Diego, con la collaborazione di Guglielmo Cordasco e di Pasqualino Montilli, ha elargito alla famigerata cooperativa Seatt dell’altrettanto famigerata cricca comandata da Gianfranco Ponzio alias il Cinghialotto la somma di 631 mila euro quale liquidazione delle fatture emesse per le mensilità da giugno a dicembre 2018, che risultavano evidentemente bloccate e che neanche Raffaele Mauro alias Faccia di Plastica e i suoi successori commissari erano riusciti a “sbrigare”. Ma la pratica doveva rimanere “segreta” e invece è andata a finire su quel maledetto “Iacchite'” prima ancora che sulla scrivania del commissario Cotticelli. Mannaja…

La Seatt, come tutti sanno, è l’ufficio di collocamento delle truppe cammellate del Cinghiale e il moderno caporalato della sanità, visti gli stipendi da fame che vengono erogati ai dipendenti.
Gianfranco Ponzio, poi, da tutti universalmente riconosciuto come deus ex machina della cooperativa, proprio in questo periodo è attivamente impegnato nella campagna elettorale di Rende con la moglie Annarita Pulicani, consigliere comunale uscente, candidata in una delle liste che sostengono Mimmo Talarico. Di conseguenza, a nessuno possono sfuggire gli interessi elettorali che escono fuori da questa improvvisa determina. Anche perché non è certo un mistero che Ponzio, nelle sue zone di interesse, sta esercitando la sua influenza e il suo carisma per rastrellare voti proprio in cambio di posti di lavoro a tempo, benefici economici vari ed elargizione di “bonus”, per usare un eufemismo.

Neanche i grillini – come Principe -hanno preso posizione sull’argomento, vuoi perché con i pasticci che hanno combinato non hanno nessuna speranza di “interferire” nei giochi di potere per la vittoria a Rende, vuoi perché in questo delicatissimo momento avrebbero finito per favorire qualcuno. Ma – grazie alle nostre inesauribili fonti – oggi siamo in grado di dirvi che all’Asp di Cosenza e proprio nelle postazioni di Ponzio il traffichino stanno girando, da qualche giorno, gli ispettori mandati dal commissario Cotticelli, che hanno fatto letteralmente infuriare il Cinghialotto e i suoi scagnozzi, che già si stavano preparando all’ulteriore pieno di “pila”, della quale non sono mai sazi.

Caro Ponzio, gli ispettori sono piombati all’Asp di Cosenza proprio dopo il nostro articolo e hanno chiesto a tutti i ragazzi che lavorano per uno stipendio da fame quanto prendono, ricevendo da TUTTI le risposte che attendevano. I ragazzi si sono sfogati alla grande con gli ispettori e hanno ricevuto precise rassicurazioni sul fatto che la cooperativa Seatt non sarà più l’appaltatrice di tutti i servizi dell’ospedale di Cosenza, come succede da più di sette anni in un vergognoso regime di monopolio.

Caro Ponzio, i ragazzi ci hanno mandato a dire che erano felici di questa “visita” e ci hanno ringraziato, a te – sinceramente – non sappiamo cosa abbiano detto ma l’unica cosa certa è che tutta questa storia, invece di portare voti a te e al tuo candidato sindaco, porterà soltanto guai…

E non è finita qui. Ci è stato riferito che il Cinghialotto – quantomai frenetico e molto nervoso in questi giorni – ha creato tantissimi problemi anche ad un imprenditore che stava aprendo una stazione si servizio sulla strada statale 19. Lo hanno ostacolato e bloccato in tutti i modi per impedirgli di aprire, se non avesse acquistato un terreno del solito Ponzio, adiacente proprio il posto dove dovrebbe sorgere il rifornimento. Manna, che è un quaquaraquà ma conserva anche un minimo di intelligenza, è venuto a conoscenza del fatto e ha strapazzato Ponzio, facendogli capire non solo che la pacchia è finita ma che gliela farà pagare ed è davvero il minimo.

Morale della favola: la candidatura di Talarico se ne sta andando sempre più velocemente a… puttane e i Cinghiali – verificato che il loro cuccioletto non ci sta più con la testa – stanno cambiando velocemente “cavallo”. Del resto, il ballottaggio è dietro l’angolo e, come abbiamo detto e scritto più volte, a Rende Marcello Manna se non vince al primo turno, può già accomodarsi di diritto nel grande salone che ospita i “trombati”. Con quella faccia che ha e con tutto il codazzo di impresentabili che lo segue, è proprio quello il posto che più gli compete. A futura memoria…