Rende 2025. Fascisti, popolo e finzione teatrale

Rende 2025. Ghionna e le contraddizioni dei “Persuasori Occulti”

I “Persuasori Occulti” è un libro di Vance Packard pubblicato nel 1957. La prima domanda, che sorge spontanea, è capire chi o cosa sono questi “Persuasori Occulti”. Nella descrizione della genesi del consumismo americano, l’autore pone l’attenzione su determinate “élite di potere” e di come queste, mediante l’utilizzo di pubblicità e mezzi di comunicazione di massa, tentano di manipolare e orientare, costantemente, le scelte del consumatore.

Un meccanismo senza etica, dove ciò che conta è vendere, accumulare potere e risorse, anche cadendo in ripetute contraddizioni a discapito di credibilità e coerenza. Un fenomeno basilare nella comunicazione politica dei partiti di destra sia a livello nazionale ma anche locale, che privi di alcun imbarazzo e con la sfacciata altezzosità che li contraddistingue, celano le loro intrinseca incoerenza, col solo scopo di procacciare consenso. A Rende ne abbiamo una concreta dimostrazione; ma state tranquilli che noi snoccioleremo tutte queste contraddizioni.

Iniziamo dalla prima, la più evidente e sotto gli occhi di tutti i cittadini rendesi: il referendum impositivo sulla città unica o sulla fusione/annessione; in altri termini, il fallito golpe di annessione che voleva cancellare la storia istituzionale e politica di Rende. Un approccio lautamente bocciato dai cittadini che hanno ripugnato questo metodo autoritario e confusionario calato dall’alto, imposto dalle élite di potere.

I rendesi non si sono fatti abbindolare dalle fittizie promesse dei “persuasori occulti”, anzi hanno chiaramente espresso la volontà di non sottostare a determinate personalità politiche, la cui sola intenzione era quella di ramificare, ancor di più, la loro capacità di accumulare potere e risorse. E fra questi “persuasori” ovviamente c’era anche l’attuale candidato a sindaco della destra, l’ingegnere Ghionna, le cui posizioni sull’annessione di Rende sono note a tutti.

Ma l’arroganza del potere elitario non conosce sconfitte, specie se questa arriva direttamente dal popolo. Ed ecco palesarsi nuovamente in città, come rapaci predatori, i “persuasori occulti”. Alla conferenza di Ghionna, c’era (quasi) tutta la gerarchia della destra calabrese, ognuno con la propria fumosa e contraddittoria parafrasi, demagogia fine a sé stessa in cui echeggia un solo e unico obiettivo: non siamo riusciti nel tentativo di annessione allora proviamo a “conquistarla”.

Così, con la stessa coerenza di un gruppo di fagiani che vota a favore della caccia, li ascoltiamo propugnarsi in fallaci dichiarazioni d’amore verso la città (la stessa che volevano cancellare); promesse sconsiderate, con cifre e numeri dal miasma ammaliante, che hanno l’obiettivo di svilire la coscienza critica dell’elettorato, considerato alla stregua di un consumatore da convincere e manipolare a piacimento. E quando il loro candidato Ghionna parla di progetto di città unica “diverso”, non fa altro che utilizzare il medesimo occulto metodo “persuasivo”, nascondendo le reali intenzioni di una classe politica la cui volontà è soltanto quella appropriarsi delle risorse della città, inibendone in tutti i modi l’autonomia.

A questo punto, emerse tutte queste incongruenze, è giusto porsi alcuni ragionevoli dubbi sulla capacità di ricoprire il ruolo di primo cittadino dell’ingegnerie Ghionna. Innanzitutto, per il rispetto della volontà popolare espressa dai cittadini rendesi, il candidato a sindaco del centrodestra dovrebbe chiarire la sua posizione sul progetto di fusione/annessione, nei termini e nelle condizioni volute e mai rinnegate dai suoi sponsor politici (e da lui stesso). Ovviamente senza capitombolare nella noiosa retorica espressa nelle prime dichiarazioni.

Quesito che presuppone un altro cruciale e problematico interrogativo; ovvero, quanto sia circoscritta la libertà di agire dell’ingegnere Ghionna nella misura in cui bisognerà scindere il benessere della città e dei suoi cittadini, dalle contrastanti pressioni degli interessi dei partiti che lo sponsorizzano. In altre parole, quanto possiamo essere certi che questo candidato possa prendere decisioni libere e nell’interesse della città a prescindere dalle indicazioni della gerarchia di potere che rappresenta?

Infine, un piccolo accorgimento. Come mai gli autocrati delle varie sigle partitiche del centrodestra non hanno utilizzato i loro simboli e i loro nomi originali? Sarà forse l’ennesimo meccanismo dei “persuasori occulti” di ingannare i rendesi che hanno respinto il loro tentativo di annessione? Beh, del resto sono fascisti, come disse Umberto Eco considerano il popolo come una “finzione teatrale”.