Rende 2025. Il percorso di Antonio Curcio e i veri valori della Sinistra spiegati da Sandro Principe

Ieri pomeriggio al Museo del Presente di Rende è stata presentata la candidatura di Antonio Curcio nella lista “Rende Avanti”, che sostiene la candidatura a sindaco di Sandro Principe. Curcio è un esponente di spicco di Avs e la sua decisione non è stata semplice, in un contesto come quello rendese nel quale il centrosinistra “ufficiale” si è diviso in mille rivoli. Curcio, tuttavia, ha scelto la strada giusta e adesso la sta indicando ai suoi compagni, con i quali il rapporto è rimasto sempre molto stretto, al di là di quelli che sono gli attuali schieramenti nella campagna elettorale rendese.

In apertura della presentazione, è stato scandito il percorso professionale e politico del candidato Antonio Curcio, professionista dei Beni culturali, attualmente funzionario bibliotecario e coordinatore del servizio amministrativo e logistico del sistema bibliotecario di ateneo dell’Unical e membro del Comitato tecnico-scientifico del Polo culturale di Rende. Un percorso partito da lontano e costruito passo dopo passo a partire dal 1998, quando diventò operatore di mediateca, proseguito con 10 anni di brillante gestione della Città dei Ragazzi di Cosenza e con la realizzazione e la gestione di 12 mediateche regionali.

Passando al percorso politico, Antonio Curcio ha iniziato la sua militanza politica negli anni 90, al Centro Sociale Gramna e con il Collettivo studentesco la Scintilla.
Ai tempi della scuola preferiva seguire i seminari politici di Carlo Cuccomarino e di Ciccio Gaudio, piuttosto che andare in discoteca o nella curva dello stadio San Vito come molti suoi coetanei.
A Roma, durante il periodo universitario, frequentava Via di Volsci ed il Comitato di Lotta Quadraro, partecipando attivamente alla lotta degli universitari e per la casa, subendo sulla sua pelle la repressione poliziesca e fascista. Ha poi attraversato tutta la stagione antagonista fino al G8 di Genova nel 2001, partecipando attivamente al cosiddetto movimento No Global e restando persino coinvolto nella tragicomica vicenda giudiziaria innescata dalla procura di Cosenza e dai carabinieri del Ros.

Dal 2003, rientrato a Cosenza in pieno riflusso, ha preso la tessera di Rifondazione Comunista, nella mozione di Bertinotti, diventando segretario fondatore del Circolo “G. Mazzotta”. Con Nichi Vendola e con Nicola Fratoianni ho seguito il passaggio da Rifondazione a Sinistra Ecologia e Libertà fino Sinistra Italiana.

Oggi è tesserato di Sinistra Italiana e membro dell’Assemblea regionale del partito. Per Sinistra Italiana ha ricoperto l’incarico di Portavoce del Circolo dell’Area Urbana, guidando anche a Rende il partito alle elezioni europee ottenendo qui un importante 12,41% e l’elezione di Mimmo Lucano.
Nel giorno immediatamente successivo all’esito del referendum sulla Città Unica ha rassegnato le sue dimissioni da Segretario dell’Area Urbana, anche per le non condivisibili posizioni assunte dal partito che presagivano inutili veti incrociati su Rende.
Nonostante ciò il circolo gli aveva proposto a febbraio come la candidatura a sindaco di Rende di una auspicata coalizione di centrosinistra, disponibilità che ha ritirato quando ha appreso della scesa in campo di Sandro Principe.

Ed è stato proprio da qui che ieri pomeriggio Curcio è partito per spiegare e motivare la sua decisione di candidarsi in una delle liste a sostegno del leader socialista. “La mia è stata una scelta obbligata di campo, consapevole e libera, al servizio di una sinistra che porta avanti valori e ideali contro la destra e contro il malaffare – ha esordito Curcio -. Diciamo pure che era l’unica strada possibile e sono felice che anche grazie a me si sia spostato decisamente a sinistra l’asse della nostra coalizione. Del resto, sono perfettamente d’accordo con Principe quando dice che il vero centrosinistra sta nella nostra coalizione, in perfetta linea con i valori di quel socialismo umanitario che ha giustamente ricordato nell’apertura della campagna elettorale al cinema Garden“.

Sandro Principe, nel salutare il “compagno” Curcio, ha ricordato come Turati, nella celeberrima fase della sciagurata scissione della sinistra tra comunisti e socialisti riformisti del 1921, non avesse affatto diviso le due strade sostenendo che si mirava allo stesso risultato sia pure con un percorso diverso. Ma Gramsci non parlò, Togliatti era a Torino e passò la linea della divisione. E Principe ha sottolineato come si senta rappresentato ancora oggi dal pensiero del socialdemocratico Edmondo Berselli, che sosteneva in maniera sacrosanta che “la più vera rivoluzione è quella di realizzare le riforme”. Inevitabile poi il riferimento all’attualità perché davvero non è possibile catalogare le novazioni legislative del pessimo governo Meloni con le riforme che servirebbero all’Italia.

Principe ha poi passato in rassegna i valori autentici della Sinistra in questa sua battaglia elettorale: “Sto cercando di rimettere in piedi la comunità rendese, che in questi anni è stata sbriciolata e per farlo c’è bisogno di un sentire comune su temi determinanti come quello del sociale, dell’immigrazione ma anche della concezione della sanità”.

Spostando la sua attenzione sui temi culturali, il leader socialista ha ribadito alcuni punti già passati in rassegna nell’apertura della campagna elettorale che riguardano il rapporto tra l’Università e il territorio: “L’Unical non si può rinchiudere in una campana di vetro con una sorta di mentalità accademica ma può e deve entrare nel territorio, magari anche grazie alla realizzazione dello svincolo di Settimo, che servirebbe a chiudere quello di Quattromiglia, destinandolo ad area di raccordo tra l’Unical e la zona industriale”.

Nella seconda parte del suo intervento, quindi, Antonio Curcio ha snocciolato i punti del suo programma elettorale spaziando dall’importanza di inserire Roges e Commenda al centro dell’asse urbano a quella della “terza missione” dell’Università già richiamata da Principe per finire alle esigenze di avere più spazi verdi e più attenzione per il welfare. Il candidato sindaco ha accolto con favore tutte le sue istanze, rimarcando le assurdità dell’Agenda Urbana concepita dai commissari e l’esigenza di un welfare comunale che vada ad aggiungersi a quello statale.

Commentando il dibattito sulla sua pagina FB, Sandro Principe ha scritto: “La Sinistra, quella vera, quella lontana dai compromessi, quella dedita al bene comune ed ai bisogni della cittadinanza.
🚩 Dibattito partecipato e sentito, quello di oggi (ieri per chi legge, ndr), che dimostra come a Rende la coalizione che incarna ed esprime i veri valori fondamentali del socialismo e del riformismo è la nostra.
📌 Come sempre, non si discute dei sogni, non si attende il sol dell’avvenire, ma si progetta il futuro su una solida base fatta di rapporti con il territorio e con l’ascolto delle istanze che arrivano dalla cittadinanza”.