Rende, chi e perché sta demolendo i lavori sul “Viale Parco Quattromiglia-Settimo”?

Le foto che pubblichiamo documentano quanto sta accadendo sul collegamento “Viale Parco Quattromiglia-Settimo” nel territorio del comune di Rende.

Due operai non proprio “ortodossi” sono al lavoro proprio sul tratto che era stato interessato da una intensa opera di adeguamento nei mesi scorsi.

Per essere più precisi, il 12 agosto dello scorso anno, l’amministrazione di Rende, dopo un sopralluogo, annunciava che era stato approvato il progetto esecutivo dei “Lavori di realizzazione opere di adeguamento e connessione del Viale Parco, tratto B con la viabilità esistente”. Dal via al progetto, si era passati, ad agosto, all’indizione di una gara per l’affidamento dei lavori, i quali ammontano ad un importo complessivo di circa 150.000 euro.

“L’opera – scriveva ancora il Comune di Rende -, inserita nel Programma delle Opere Pubbliche 2016-2018, elenco annuale 2016, che sta procedendo come da programma,  fu iniziata dalla precedente amministrazione comunale ma era rimasta, poi, incompiuta”.

Il sopralluogo di Manna ad agosto

E per anni la riapertura dell’arteria di collegamento tra Rende e Montalto era stata effettivamente una sorta di miraggio. Dal successivo mese di settembre, quindi, con l’aggiudicazione della gara, nella zona sono iniziati i lavori. Ma, a neanche sei mesi dall’inizio delle opere di adeguamento, ci dev’essere, come minimo, qualcosa che non va.

Gli operai al lavoro oggi, infatti, non stavano andando avanti nel programma predisposto ma, al contrario, erano intenti a demolire alcuni dossi che, per quanto si è potuto capire, non erano stati realizzati ad opera d’arte.

A questo punto, occorre avere delle risposte dal sindaco e dall’amministrazione e siamo sicuri che quei pochi consiglieri comunali che ancora fanno opposizione al Comune di Rende, chiederanno conto, insieme alla cittadinanza, di queste demolizioni tragicomiche che vanno in scena, di domenica e ara mmucciuna, per coprire magagne ed intrallazzi.

Anche perché qualcuno aveva scritto che già da settembre (!) l’opera sarebbe stata fruibile al pubblico.