Rende, il blitz di Gratteri. Ariosto Artese resta in carcere

Ariosto Artese

Resta in carcere l’imprenditore di Rende Ariosto Artese, fratello del vicesindaco Annamaria Artese, indagato nel blitz della Dda di Catanzaro. Sulla posizione di Artese, si è espresso lunedì 3 ottobre il Tribunale della Libertà di Catanzaro. L’imprenditore “pur senza far parte dell’associazione a delinquere – si legge nell’ordinanza -, quale contropartita della protezione a lui offerta dai membri del predetto clan, contribuiva concretamente alla conservazione, al rafforzamento ed al raggiungimento degli scopi del sodalizio di matrice ‘ndranghetista, egemone sul territorio della città di Cosenza e della relativa provincia, mettendo a disposizione dello stesso le sue risorse economiche e le sue relazioni imprenditoriali”. Artese, inoltre, avrebbe anche svolto il ruolo “da intermediario in una vicenda usuraria e si sarebbe prodigato nella mediazione finalizzata a far ottenere a Roberto Porcaro una partecipazione ai proventi della richiesta estorsiva da formulare al gestore di un parcheggio di veicoli di prossima apertura”.