Rende, il blitz di Gratteri. Il primo burrascoso incontro-scontro tra Mazzetta e il commissario Reppucci

Era l’alba del 2 ottobre scorso. La notte era passata e stavolta le ore non erano state piccole come il giovedì precedente tra pasticcini al Comune, trenini e birre all’Oktberfest e compagnia cantante. Dal 2 ottobre il nuovo nemico di Marcello Mazzetta è un prefetto. Si chiama Antonio Reppucci e ha ricevuto l’incarico di guidare la Commissione di accesso antimafia al Comune di Rende dalla Prefettura di Cosenza. Il primo approccio è stato decisamente rocambolesco e burrascoso. Dopo i fumi dell’alcol, appena qualche ora e il cerchio magico di Manna era ritornato subito alla triste realtà e aveva appreso all’alba direttamente da Iacchite’ (e la circostanza lo ha fatto diventare paonazzo non per la birra ma per la rabbia…) che da Roma qualcuno finalmente s’è accorto che al Comune di Rende va messo urgentemente un tappo.

Apriti cielo: l’uomo che sussurra alle mazzette ha ordinato l’immediata occupazione del Comune e una urgentissima riunione di giunta con la sorella di Ariosto, Franchino De Rango detto il voltagabbana (che è già pronto per mollarlo), Lisetta la figlia di Sorrentino, Ziccarelli il cugino fallito, Marta la moglie di Piperno e Totera l’uomo di Capu i liuni. Capirai le decisioni di somma urgenza. Fatto sta che Reppucci va in Comune e i dipendenti con la testa sulle spalle raccontano che si è sentito dire che il sindaco era in riunione di giunta con la sua corte dei miracoli, poi alza la voce e incontra un Manna che sembra morso dalla tarantola, altro che trenino… Una sorta di sfida al rappresentante del governo, che come minimo si sarà indispettito.

Il mazzettaro, quindi, ha atteso con pazienza che qualcuno desse notizia della sua ennesima “sparata” da quaquaraquà all’ultima spiaggia e visto e considerato che nessuno lo aveva ancora dipinto per quello che è, si azzardava persino a scrivere un pietoso e ridicolo comunicato con il quale – secondo lui – raccontava com’erano andate le cose e che ha fatto incazzare ancora di più Reppucci. “Accogliamo con favore la decisione del Prefetto di inviare la Commissione d’accesso. Qualcuno di esterno al Comune che certifichi la trasparenza e la legalità degli atti amministrativi è infatti notizia positiva e atto necessario al ripristino della verità. Durante l’incontro avuto stamane in municipio con i membri della Commissione ho avuto modo di manifestare loro la volontà di massima collaborazione da parte mia, della giunta e del personale amministrativo affinché possano svolgere il compito loro affidato…”. Avete capito come funziona la realtà nello Stato libero di Rende? Il sindaco-padrone può maltrattare chi gli pare, anche un prefetto, e poi diffondere comunicati nei quali ci fa vedere il “dottor Jekyll” che è in lui. Roba da perizia psichiatrica, che prima o poi qualche suo legale chiederà, statene certi.

Morale della favola: il commissario Reppucci è ritornato per entrare ufficialmente in Comune e finalmente Mazzetta, questa volta nella sua qualità di dittatore dello Stato libero di Rende/Bananas l’ha accolto con i pasticcini e con tutti gli onori del caso. Eh già, perché Reppucci ha iniziato ad acquisire tutta la documentazione che gli serve e ha a disposizione tre mesi più altri tre mesi di proroga per indagare e relazionare alla Prefettura e al governo su come funziona il sistema del Comune di Rende. Non sarà per niente difficile trovare quello che cerca e non mancherà neanche chi lo guiderà per mano per smascherare il quaquaraquà di Rende molto più di quanto non abbia già fatto Gratteri.