Rende, la “coerenza” di Manna

di GIANFRANCO DE FRANCO

RENDE centro sempre peggio. Nonostante che il sindaco abbia sempre detto che la sua “sfida” sarebbe stata il centro storico. Le immagini, però, sono impietose. Mi auguro che i cittadini di Rende centro che hanno votato Manna se ne siano pentiti amaramente.

In questi 2 anni e mezzo abbiamo assistito a ben altre sfide da parte di Manna. Tipo l’ospedale privato, miseramente fallito per evidente incompetenza di dirigenti e di amministratori (soprattutto dell’assessore all’Urbanistica). Tipo il Centro anziani che possiamo tranquillamente definire il Centro ex-anziani visto che i cittadini di quella fascia d’età lo stanno disertando in massa. Tipo la strada Commenda-Saporito il cui tracciato è stato vergognosamente variato (io spero nell’invocato intervento dell’Autorità anticorruzione) per favorire un privato cittadino. Tipo il piano industriale della Rende Servizi, una lampante presa in giro dei lavoratori.

Ora arriva la “fase 2”. Nella “1” non s’è fatto niente. I nuovi assessori faranno qualcosa? Le premesse non sono delle migliori.

LA COERENZA, QUESTA SCONOSCIUTA

Tra l’altro è incredibile come Manna parli bene e razzoli male. In campagna elettorale ha criticato il conflitto di interessi dei costruttori-amministratori e ora va a piazzare un costruttore nel delicato posto di assessore all’Urbanistica (Giuseppe Savino). Alla faccia della coerenza. Almeno nella giunta Bernaudo l’assessore all’Urbanistica non era di certo un costruttore. Hanno criticato le spese fuori bilancio e chi ti va a mettere assessore ai lavori pubblici? L’ex assessore di Bernaudo che più di tutti ha utilizzato il sistema del fuori bilancio (Pino Munno).

E ora nientepopòdimenochè nominerà presidente del Consiglio comunale un altro ex assessore di Bernaudo (Mario Rausa). E che è? Una rivalutazione?

NON È UN PECCATO VENIALE

A me, francamente, non dispiace nessuna di queste nomine. Io sono convinto che la giunta Bernaudo abbia ben operato e che i debiti fuori bilancio siano stati determinati da fattori di forza maggiore (ricordate il maltempo che ha flagellato Rende?), ma deliberare queste nomine senza una doveroso “mea culpa” e senza una rivalutazione dell’operato della giunta Bernaudo non è un peccato veniale.

TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO

Da notare, infine, che l’unico assessore “salvo” della “fase 1” è la Pasqua. Una assessora tutto fumo e niente arrosto (ricordate le promesse? Ricordate “FareRende? Ricordate il cinema Santa Chiara?).

Meno male che a Rende centro c’è Finuzzu.