di Mirko Di Maria
Fonte: Insieme per Rende
Prima di iniziare la mia breve disamina sulle ormai note vicende del consiglio comunale, mi preme ringraziare sinceramente un po’ tutta l’amministrazione Manna , e coloro i quali si apprestano a farne parte, perché onestamente, senza le loro goliardiche imprese e i loro arroccati giri di parole, senza le loro continue e instancabili barzellette, il sottoscritto non avrebbe di ché scrivere, e di questo ve ne sono immensamente grato.
Ritornando al consiglio, o per essere più chiari alla “farsa” comunale, stavolta invece che partire dall’inizio vorrei evidenziare alcune considerazioni dello stesso sindaco Manna, che in un impulso di autoritaria veemenza, tenta un’approssimata paternale sul senso di “responsabilità” e sul cosiddetto “Bene di Rende” ribadendo la sua idea in riferimento ai “grandi temi“ ( dico io solo alla fine??) e specificando che loro sono sempre pronti ad andare a casa.
Ora, secondo la mia modestissima opinione è arrivato proprio il momento di andare a casa o per lo meno di scollarsi da quelle poltrone, di chiudere questa fantomatica legislatura con un atto di autentica responsabilità, ammettendo chiaramente il palese fallimento di un progetto e metodo politico tanto auspicato ma mai realizzatosi nel concreto, evitando soprattutto insulse giustificazioni che richiamano ad un vecchio modo di fare politica, perché è arrivato il momento di fare una sincera analisi introspettiva e di rendersi conto di chi è realmente la vecchia politica, ossia quello specifico modo di fare politica determinandosi attraverso inciuci sottobanco, seppur malcelati, discorsi confusionari e slogan costruiti ad hoc proprio per prendere per i fondelli l’intera cittadinanza.
In merito al consiglio o alla farsa comunale, fate voi, ad essere del tutto sinceri e senza voler sminuire nessuno, il comportamento di talune personalità che almeno fino a poco tempo fa, istituzionalmente, appartenevano all’opposizione, e che invece adesso si trovano ad occupare un ruolo decisivo nella maggioranza istituzionale paventata dal sindaco (che poi qualcuno chiedeva giustamente che cosa ci sia poi di “istituzionale”) è sinceramente ridicolo.
Nella più spudorata incoerenza e inconsistenza, sia in relazione con il loro percorso politico che vedeva alcuni di questi concorrere con l’attuale sindaco Manna, sia per il pessimo giustificazionismo con cui ammettevano e motivavano la loro scelta; tutto questo sempre per il rispetto verso quella cittadinanza che vedeva in loro quella “alternativa” all’attuale formazione amministrativa.
È inutile giocare a fare i populisti, accusando ingiustamente gli altri di “largheggiare” sui temi, quando gli stessi mediante confusionari discorsi privi di qualsiasi senso logico, cercavano di giustificare un po’ grottescamente ai presenti le loro eroiche scelte, ergendosi quasi a paladini della patria; lo sanno anche le pietre che dietro questo finto eroismo, ci sono sottili consulenze e incarichi stabiliti per papparsi gli ultimi fondi di questa città. Il problema non è tanto esser sordi o non voler sentire, il problema principale è che non riuscite a capirvi nemmeno voi.
I consiglieri Verre, Cuzzocrea, e il sempre stimato Franchino De Rango, onestamente non me la danno proprio a bere, ma non la danno e daranno a bere a nessuno; in ogni caso è necessario che riflettiate un po’ più accuratamente sul vostro personalissimo concetto di “responsabilità”.
Siamo pienamente sicuri e convinti che quella che loro hanno palesemente dichiarato in sede consiliare si tratti realmente di responsabilità? E poi questa fantomatica responsabilità, proprio ora doveva smuoverli, proprio ora che l’intero gruppo consiliare di AP (fatta eccezione del PdC) non si è presentata, quindi la maggioranza uscita vittoriosa dalle passate amministrative non esiste più, proprio adesso che c’è da colmare questo enorme vuoto politico, si è fatto vivo questo alto anzi altissimo senso di responsabilità? Siamo intellettualmente onesti: questa è proprio una bellissima barzelletta, è la fine della coerenza politica, la fine dell’idealismo, la fine di tutto.
Questo è il segnale che si vuole realmente trasmettere? Questo è il tanto decantato rinnovamento? Giustificare l’inciucio politico? O l’inciucio istituzionale? Perché questa responsabilità risuona tanto di “paraculismo” ?
Termino con una citazione che trovo di enorme spessore politico e intellettuale, partorita da una mente pensante molto più esperta e preparata di me, raffinata ma allo stesso tempo diretta e indicativa che recitava cosi:
“Cari uomini e donne della sinistra democratica, al netto degli errori che il “PD” ha potuto commettere, ritenete che a Rende il domani, come spesso lo si definisce, possa essere rappresentato dal centrodestra maldestramente camuffato dall’avvocato Manna? Militanti storici non possono fare questo grave errore, perdendo la bussola dell’appartenenza ….”
Responsabilità … è anche coerenza.









