Rende, Manna come il “Paglietta”. I fratelli Karamazov e il consigliere in bretelle

Il “Paglietta Napoletano” e il gattino col gomitolo

Frischi, ‘ncravattati, vistuti

RICEVIAMO e pubblichiamo molto volentieri una rappresentazione significativa dell’attuale realtà amministrativa e politica di Rende in attesa della “fase 2” da oltre 1 anno.
Aspettiamo di vedere come va a finire mentre si consumano cattive pratiche amministrative e continue inefficienze (vedi l’acqua di Surdo, il Centro Anziani, le bollette impagate, la manutenzione inesistente).

di ORSO TEOBALDO FELICE

“So’ frischi, ‘ncravattati, vistuti a messa cantata e chieni e’ profumo ‘nfaccia” “A chi vattono, a chi promettono”. (da Andrea Vitelli “Il Paglietta Napoletano”).

Quando si muove nelle aule e negli Uffici Giudiziari, “Il Paglietta” è anche accettato, rispettato, temuto e ricercato, dalla immobile e multiforme società meridionale. Quando, però, le stesse metodologie vengono applicate nelle Istituzioni e nel difficile agone politico le cose si complicano assai.

quando La forma è sostanza e la parola fatto

Il mondo in cui “Il Paglietta” sguazza e primeggia è, per certi versi, un mondo in cui la forma è ritenuta sostanza e la parola fatto.
Pertanto, “un documento, un protocollo” si trasforma, nella mente del Paglietta, in “un fatto”, per cui “le affermazioni di principio e gli intenti”, contenuti nel protocollo, sono considerati “risultati”, rappresentano “il fare”.

Fantasmagorica poi per “Il Paglietta” è la “coerenza”.

Per “Il Paglietta” coerenza sta a significare costanza nel perseguire i propri interessi e, dunque, se occupa, magari per caso, una poltrona, coerenza è tutto ciò che gli consente, al “Paglietta”, di continuare ad occuparla.

Per aiutare “il caso” “Il Paglietta” imbarca tutti: la destra al completo, compreso il Sindaco del vicino capoluogo, pezzi di sinistra, ansiosi di consumare vendette, anche perchè Lui, “Il Paglietta”, si considera un uomo di sinistra, come testimonierebbero esuberanze giovanili.

E, per dare dignità a questo calderone, “Il Paglietta” si toglie, ad intermittenza, la toga per indossare una veste localistica presentandosi con il simbolo di un sedicente “Laboratorio”, facendo intendere che in quel contesto grandi e lucidi menti si spremeranno per elaborare il progetto della Città del Futuro, altra cosa dal Paese ereditato “dai famigerati socialisti riformisti”, ben noti “distruttori di Città”.

Le menti “lucide” del laboratorio, il consigliere con le bretelle e i fratelli Karamazov

Però, quando mette mano alla formazione della giunta, le menti lucide del laboratorio partoriscono due assessori indicati dai fratelli Karamazov, un terzo voluto dal “Cultore” (quello che i suoi ingenui colleghi oggi aspramente contestano), un quarto da un’attraente (questione di gusti, a qualcuno fa vomitare…) parlamentare del Biscione, un quinto da un consigliere regionale con le bretelle (una imitazione di ben altre bretelle) ed un sesto non si sa da chi, ma ben si sa chi gli ha imposto il consigliere da nominare presidente.

brete Dopo pochi mesi dall’elezione “Il Paglietta” ci prende gusto e progetta di poter ambire a traguardi più alti. E, quindi, per concorrere ad una prestigiosa Presidenza, alla prima curva butta giù dall’auto il collega, con cui prima era salito su un pullman, insieme al contestatissimo “Cultore”, per recitare una pagliacciata dal titolo “Andiamo Veloci”.

Pino (a sinistra) e Tonino Gentile in una combo
Pino (a sinistra) e Tonino Gentile in una combo

Adesso “Il Paglietta” si sente stretto all’angolo. I fratelli Karamazov gli dicono chiaramente che loro sono l’esatto contrario dell’AVIS. O si adegua, e prende ordini, o va a casa.
Ecco che “Il Paglietta” si ricorda di essere un uomo di sinistra. Si rivolge allora all’eminenza grigia del regime per realizzare un ribaltone che mandi all’opposizione la ditta Karamazov, imbarcando un noto trasformista, due anime in pena e un cavaliere del Santo Sepolcro, per ottenere la divina benedizione.

Poi “Il Paglietta” tentenna e si rivolge al consigliere in bretelle per fare una grande ammucchiata che vede in maggioranza quasi l’intero consiglio, con i fratelli Karamazov, le anime in pena ed il pomposo cavaliere. Un progetto veramente geniale degno delle menti più eccelse del “Laboratorio”. Altrimenti che Laboratorio è?

E, intanto, la Città degrada

Nino Taranto nei panni de "Il Paglietta"
Nino Taranto nei panni de “Il Paglietta”

Ormai spesi quasi per intero i lasciti (le opere in corso di realizzazione) dei riformisti la Città del “Paglietta” è fuori dal dibattito culturale e politico-amministrativo, è invasa dal traffico disordinato, è sporca e trascurata e si periferizza sempre più.
Una volta era la politica locale ad animare il dibattito provinciale e regionale, oggi la politica locale è subordinata. E tutte le decisioni che riguardano la nostra Città, e non solo, che prima venivano prese all’interno, oggi si decidono in altri luoghi.
“Il Paglietta” fuori dal suo mondo, ha fatto la fine del gattino che gioca con il gomitolo.
Altro che “Laboratorio”.