RENDE – Il sindaco Paglietta o se preferite Pinocchio o ancora faccia di bronzo chiude l’anno amministrativo con una seduta del consiglio comunale nella quale non accenna neanche lontanamente alla sua promessa di nominare la nuova giunta.
Eppure, e lo abbiamo scritto mille volte, lo aveva promessa ai cittadini rendesi, giurando che entro 15 giorni lo avrebbe fatto. Bugiardo, menzognero, Pinocchio, faccia di bronzo appunto. Marcello Manna il pentito, il trasversale, che sfodera senza vergogna l’abbronzatura da lampada alla Carlo Conti, non mantiene la parola. Ma questo i rendesi sembrano averlo capito.
Non mantiene la promessa perché il verminaio di interessi che agita la sua ormai fallita esperienza, gli impedisce di procedere a qualsiasi scelta. Egli è ostaggio, bendato ed inerme, del Cinghialotto, alias il Ponzio “non pilato” della sanità cinghialesca nella quale sguazza da un decennio, impunito e tronfio di euro, sottratti sistematicamente ai poveri ragazzi che lavorano nella sua cooperativa, la SEATT.
Il Ponzio, forte dei suoi sei/sette consiglieri è il vero dominus della civitas rendese. Siamo passati da Cecchino Principe a Gianfranco Ponzio, questa è la cruda verità . Ed il Cinghialotto, con al seguito due o tre affaristi della peggiore risma, succhia tutto il residuo flusso finanziario che può. Mentre la città è spenta e non conta nulla così come il suo sindaco, che un giorno si dice civico, un giorno di sinistra ed un altro di destra.

A proposito, ancora nessuno si è premurato di farsi consegnare l’elenco dei lavoratori della cooperativa SEATT. Potrebbe essere interessante leggere qualche cognome. La moglie di un finanziere l’abbiamo già smascherata, ma adesso pare che la macchia d’olio si sia allargata: figli di carabinieri, di poliziotti, di funzionari pubblici. Figli e mogli o amanti di pubblici ufficiali che dovrebbero indagare ed invece si accontentano di qualche briciola. Una vergogna vera.
Questo è il quadro alla fine dell’anno. Rende non ha una nuova giunta e Manna non arrossisce, non ha vergogna, non chiede scusa. Ed i partiti di opposizione tacciono. Ogni tanto qualcuno scrive qualcosa, ma sarebbe loro dovere alzare la voce, far sentire la protesta per il “nulla” che produce questa fantomatica amministrazione comunale.
Marcello Manna ha imbrogliato i rendesi e continua a prendersi gioco di loro. Manna trama, para i colpi, tenta di conquistarsi qualche consigliere di maggioranza, ma non basta. Sa che senza il Cinghialotto non durerebbe fino alla Befana e, quindi, prende tempo e non chiede scusa nemmeno alla stampa alla quale aveva detto: “entro quindici giorni nominerò la nuova Giunta Municipale… massimo quindici giorni…”.
Parola di Manna, parola di buffone.