Rende massomafiosa: il piano di Manna per approvare il bilancio fasullo

Le prossime galline dalle uova d’oro per Marcello Manna hanno la forma di tredici beni immobili oggetto di vendita all’asta. Roba che vale un sacco di soldi ma che ha un problema serio da superare: la procedura seguita non doveva essere un modello di legalità, tant’è vero che il piano delle alienazioni e valorizzazioni 2021-2023 non è mai stato approvato dal Consiglio… E il bilancio che il Comune di Rende prima o poi dovrà approvare è legittimo o è fasullo?

Non è difficile, leggendo il bilancio, verificare che per il 2021 la quadratura contabile è stata possibile solo grazie ai proventi delle due alienazioni immobiliari. Si tratta dell’ex Contatto con cash al rogito – come dicono quelli bravi – per euro 1.450.000 e dell’ex Plaza.

Per quest’ultima alienazione la cifra indicata è di euro 315.000 rateizzati sino al rogito così differito e sinceramente ci sarebbe da accertare la legittimità di tale atto preliminare ma tant’è. E se finora si è tamponato, ora cresce la curiosità sulla chiusura della procedura di riequilibrio pluriennale prevista al 31 dicembre 2022.

Nello specifico, infatti, non si conoscono gli effetti, negativi, della sentenza della Corte Costituzionale sui bilanci futuri, per il solo 2021 pari ad euro 1.772.000; le modalità di realizzazione del recupero dell’evasione tributaria stimato per il solo 2021 in euro 5.297.000 (ci vorrebbe tutta la banda di Patitucci e compari…); le modalità di realizzazione dei piani assunzionali in relazione alla loro sostenibilità economico-finanziaria, non a caso sul piano triennale del fabbisogno di personale 2021-2023 non risulta a tutt’oggi rilasciato il parere del Collegio dei Revisori; il piano di azione per la risoluzione della problematica Acque Potabili (credito complessivo superiore a 8 milioni per la fornitura idrica ed il servizio di depurazione e fognatura) di cui al verbale n.90 del 2 agosto 2021 a firma dei Revisori “occultato” al Consiglio e indirizzato a Procura e Corte dei Conti.

In tutto questo, c’è ancora grande curiosità per vedere fin dove arriverà la faccia tosta del sindaco in merito al bando per il nuovo cimitero, che tutti – ma proprio tutti – hanno capito che interessa al famigerato Ariosto Artese e al suo amico barese che è già “vincitore annunciato”. 

Al di là di promesse e annunci, non si conosce ancora il nuovo piano industriale della Rende Servizi e la nuova convenzione con l’Ente proprietario e, quindi, non si è in grado di approfondire su manutenzioni, verde pubblico e decoro urbano. Anche noi ci poniamo l’interrogativo: quale futuro per la società partecipata volutamente “parassitaria” che mortifica gli stessi dipendenti?

Quanto ad acqua e rifiuti, a parte gli incarichi del sindaco massomafioso di qua e di là, si sa soltanto che il progetto dell’ecodistretto è andato a… puttane e che si sta rimediando con il solito metodo dello stoccaggio nelle sedi del compare del sindaco, il celeberrimo Crescenzo Pellegrino, deus ex machina di Calabra Maceri. 

Per il resto, a Rende tutti sanno che il servizio idrico integrato è vetusto ed inefficiente ma carissimo per i cittadini; che la città è sporca e indecorosa ma i cittadini pagano una tariffa elevata; che il welfare – manco a dirlo – è privatizzato, che il Centro Storico e le aree industriali sono dimenticati e abbandonati a se stessi. Mentre qualche giorno fa l’uomo che sussurra alle mazzette ha annunciato un rilancio della pubblica illuminazione alla quale forse non crede manco lui. Questo è il quadro generale, non resta che attendere le prossime mosse del sindaco massomafioso.