PERCHE’ DELLA RENDE SERVIZI LA MAGGIORANZA DISCUTE IN SEGRETO?
Ancora nell’ultimo Consiglio comunale del 30 giugno scorso abbiamo dovuto registrare un atteggiamento della maggioranza che si sintetizza nel “parlar bene e razzolare male”.
Da parte nostra abbiamo sempre guardato con favore ad un confronto schietto sulle questioni più importanti che interessano la città, ed abbiamo sempre colto l’opportunità di affrontare pubblicamente ed in primo luogo in consiglio comunale ogni tematica.
Non ci siamo mai sottratti al confronto offrendo al dibattito il nostro punto di vista, criticando aspramente quando lo abbiamo ritenuto giusto e, qualche volta, molto rara nostro malgrado, plaudendo ad iniziative delle quali siamo stati noi stessi compartecipi fin dai lavori nelle commissioni consiliari.
E’ stata spesso l’iniziativa dei gruppi consiliari di minoranza a consentire che si parlasse in consiglio comunale di temi di assoluta priorità ed importanza per Rende.
Consigli straordinari sono stati chiesti e si sono svolti per iniziativa e volontà dei consiglieri di minoranza sulla questione della bonifica della ex Legnochimica, sulla questione del personale dipendente dell’Ente, sulla famosa ed emblematica vicenda della Discoteca del Villaggio Europa, sui trasporti nell’Area Urbana, sulla Circolare veloce, sulla Metro tranvia, sulla sanità e sul Nuovo Ospedale pubblico.
Tutti temi che sarebbe stato compito dell’amministrazione Manna offrire al dibattito ed alla conoscenza del consiglio comunale e della città e che, però, sarebbero rimasti confinati nelle stanze riservate del comune (ammesso che almeno in quelle fossero discusse) ma certo non sarebbero approdati – nonostante i proclami di trasparenza e partecipazione – a diventare argomento pubblico su cui confrontare le diverse posizioni ed anche individuare e convergere sulle possibili soluzioni.
E’ questo è certamente “un dato” come ama dire qualcuno, dal quale davvero non si può prescindere. Non fosse stato per l’iniziativa dei consiglieri che siedono in minoranza (qualche volta condivisa da alcuni meno osservanti della maggioranza) questioni serissime sarebbero, dunque, rimaste taciute qualche volta per non prendere posizione altre volte nella speranza di essere “gestite” in proprio ed in segreto allo scopo di poterne poi rivendicare i meriti, a scapito degli altri, e quasi a titolo personale.
Emblematica al riguardo è stata la questione dell’Ospedale privato proposto dal gruppo iGreco, che il sindaco ha prima taciuto, poi condiviso tra intimi, e poi ha e preteso di sottoporre al voto in consiglio comunale senza alcun confronto preliminare, come fossero i consiglieri (almeno quelli di maggioranza) “a sua esclusiva e completa disposizione”, pronti e proni al suo volere.
Per ben tre volte in un mese Manna ha convocato il Consiglio comunale, sperando che almeno un volta gli riuscisse il “colpo di mano” o che la diplomazia occulta risolvesse il problema, ed invece per ben tre volte non ci sono stati i numeri e le volontà per l’approvazione ed i consiglieri anche della sua stessa maggioranza non sono stati né pronti né proni. A quel punto, anziché riconoscere l’errore e perché no anche la pessima figura, il sindaco ha fatto assai più in fretta a dire che quel progetto così com’era, era evidente e noto che non si potesse approvare in consiglio comunale.
Ma come? allora perché quel progetto lo ha portato per ben tre volte in Consiglio comunale? Per farlo approvare com’era o per farlo bocciare? Misteri di un atteggiamento ondivago e di una incomprensibile non meglio definita ma anche troppo decantata “politica del fare”.
L’ultimo Consiglio comunale è stata l’ennesima riprova di questo modo assai poco trasparente ed ambiguo di amministrare, perché in quella sede soltanto i gruppi consiliari di minoranza hanno appreso, di incontri riservati su questione assai seria che riguarda il redigendo piano aziendale della Rende Servizi, dalla cui discussione pure di assoluta importanza sono stati del tutto esclusi.
Certo che un tema tanto delicato sia trattato in sede riservata, che sia confezionato senza alcun preventivo confronto e poi portato al consiglio comunale per l’approvazione a maggioranza, poco si concilia con la disponibilità al confronto ed alla collaborazione che si sollecita alle minoranze sui temi più importanti.
Se non su temi come questi che riguardano il futuro della Rende Servizi, le sorti dei suoi 170 dipendenti, la qualità delle prestazioni rese, le possibilità di un maggior di ventaglio di compiti e funzioni da affidarle, su cosa vorrebbe confrontarsi il Sindaco Manna?
Allora per la minoranza non c’è altra via per assicurare che la discussione avvenga, che sia pubblica, partecipata e che siano chiare al riguardo le intenzioni del Sindaco, ed è quello del Consiglio comunale straordinario non ce ne sono altri.
Ed anche questo ormai lo consideriamo “un dato” come il fatto che la collaborazione per Manna non significa fare le scelte coinvolgendo le minoranze, ma si traduce nella pretesa che le scelte le fanno loro e se la minoranza poi in consiglio non le approva finisce che ti accusano di non aver collaborato.
Massimiliano De Rose
Rende cambia Rende