Rende. Una famiglia terrorizzata da un vigile urbano “fuori controllo”

Nella giornata di ieri, molte testate cosentine hanno ripreso una notizia di poche righe veicolata da qualche “fonte” vicina ai vigili urbani secondo la quale un vigile era stato aggredito a Rende dopo un lieve incidente in via Torino a Roges (https://www.iacchite.blog/rende-aggressione-a-vigile-urbano-dopo-un-tamponamento/). Abbiamo tuttavia scoperto che la verità non sarebbe quella raccontata da chi ha diffuso la “velina” alle testate ma tutt’altra. Lo ha scritto la testata CalabriaNews24 e lo ha detto anche la diretta interessata in un video sui social. La donna che ha denunciato la verità dei fatti procederà anche ad una formale denuncia contro il vigile urbano che la avrebbe aggredita. Vedremo quale sarà il corso delle indagini. 

IL VIDEO DELLA DONNA CHE DENUNCIA L’AGGRESSIONE (https://www.facebook.com/MgGRAZIA/videos/1084745756536043)

Di seguito. l’articolo dei colleghi di CalabriaNews24. 

RENDE. UNA FAMIGLIA TERRORIZZATA DA UN VIGILE URBANO “FUORI CONTROLLO”

Fonte: CalabriaNews24 (Rende, famiglia terrorizzata da vigile fuori controllo)

Un normale tragitto pomeridiano si è trasformato in un incubo per una giovane madre, la sua bambina di 10 mesi, sua sorella e la loro madre 80enne. Erano nei pressi del cinema Garden a Rende, intorno alle 18:35, quando si sono ritrovate coinvolte in una situazione che lascia indignati e senza parole: un’aggressione da parte di un uomo in divisa, presumibilmente un ausiliare del traffico o un vigile urbano. Ciò che doveva essere una gestione dell’incidente si è trasformato in un’esperienza di terrore puro.

Un incidente mal segnalato e un’aggressione gratuita

La famiglia stava procedendo a bassa velocità dopo il sottopasso del centro commerciale Metropolis, avendo intuito che ci fosse un incidente e avanzando con cautela per la sicurezza di tutti. Nessun segnale indicava la presenza dell’incidente, e improvvisamente una vettura sulla corsia destra ha iniziato a sorpassare tutte le altre. La sorella, alla guida, ha utilizzato il clacson per segnalare la pericolosità della situazione. La risposta? Un uomo in divisa che, senza alcun riguardo per chi si trovava all’interno del veicolo – una neonata, una donna anziana e due donne – ha iniziato a prendere a calci e pugni l’auto, urlando insulti e minacce.

Un comportamento inqualificabile e abusi verbali

Incapaci di comprendere una reazione tanto violenta, la giovane madre e sua sorella hanno cercato di ragionare con l’uomo. La risposta è stata un’aggressività crescente, con calci sempre più forti e insulti pesanti. Con una bambina di 10 mesi terrorizzata e in lacrime, le donne non hanno potuto fare altro che cercare di difendersi verbalmente, ma l’uomo, invece di calmarsi, ha continuato a insultarle, arrivando addirittura a utilizzare un linguaggio sessista e offensivo.

Escalation di violenza: dal pugno al calcio, fino a torcere il piede

Di fronte all’aggressività insensata del presunto vigile, la madre ha tentato di allontanarsi per proteggere la figlia di pochi mesi, che piangeva terrorizzata. Tuttavia, l’uomo non si è fermato nemmeno di fronte a una madre con una bambina in braccio, e in un gesto di pura violenza ha preso il piede della donna, torcendolo con una forza tale da farla cadere dolorante a terra.

Un trauma che segna: la denuncia di una giovane madre spaventata

La famiglia è stata poi costretta a recarsi in ospedale, dove alla giovane madre è stato rilasciato un referto per le lesioni subite. Ma il danno fisico non è nulla in confronto al trauma psicologico: una neo-mamma, che già vive ogni giorno in pensiero per la sicurezza della propria figlia, si è ritrovata vittima di un’aggressione immotivata e profondamente violenta, da parte di chi, teoricamente, dovrebbe rappresentare l’ordine e la sicurezza.

Dove sono le tutele per i cittadini?

Un episodio del genere solleva interrogativi inquietanti: è possibile che un vigile, o un ausiliare del traffico, possa abusare del proprio ruolo fino a diventare una minaccia per la sicurezza dei cittadini? Chi dovrebbe controllare il comportamento di questi individui? La giovane madre, che avrebbe dovuto partecipare a un evento per un’associazione di donne contro i tumori, ora si trova immobilizzata dalla paura, e giustamente si chiede come sia possibile che nessuno tuteli le persone che dovrebbero sentirsi protette, e non minacciate.