Rende, tutta la verità sullo “strappo” tra Cinghiale e quaquaraquà

Nel 2017, dopo appena tre anni di convivenza, il Cinghiale, al secolo Tonino Gentile e il quaquaraquà, al secolo Marcello Manna, hanno consumato il loro “strappo” con conseguente volo degli stracci tra i loro seguaci e con cambiamento di bandiera da parte di Manna, che è andato a buttarsi tra le braccia del Pd.

Ma rileggiamo insieme cosa scriveva il Coordinamento cittadino Alternativa Popolare, notoriamente vicino al Cinghiale. Non certo perché le “proteste” provenissero da persone oneste e trasparenti (stiamo parlando di soggetti tutt’altro che limpidi) ma per capire fino a dove fosse arrivata la sete di potere di Manna e della sua cricca di compari. E anche per mettere in chiaro un aspetto: storicamente quando il Cinghiale “attacca” frontalmente qualcuno, molto spesso il malcapitato finisce nei guai con la Giustizia… 

“Dal report fatto da alcuni quotidiani locali vogliamo precisare che Manna quando parla di 40 milioni di investimenti per rifare il look alla città ancora una volta altera la verità dei fatti. Dice, infatti, sempre le solite bugie e si contraddice da solo. Solo qualche mese fa ha detto che non voleva Alternativa Popolare nella nuova maggioranza della fase 3 perché rallentava l’attività amministrativa”.

“Oggi dice che questi investimenti sono frutto del lavoro delle precedenti giunte fase 1 e fase 2, in cui il nostro partito aveva ben 2 assessori. E siccome noi non vogliamo prendere in giro i cittadini con promesse vane, né seguire le megalomanie manniane, né tantomeno prenderci meriti che non ci appartengono, è giusto precisare che la maggior parte di queste opere sono state programmate e progettate dalle amministrazioni precedenti.
La verità è un’altra, caro Manna. Ancora una volta le tue contraddizioni dimostrano palesemente che hai voluto togliere Alternativa Popolare perché vigilava sulla trasparenza e sulla legalità degli atti amministrativi e quindi a te è convenuto cambiare maggioranza, facendo accordi trasversali, imbarcando transfughi e i voltagabbana per avere la possibilità di governare senza regole e senza intralci, accontentandoli con qualche poltrona.
Noi caro Manna non siamo abituati a dire le bugie e né possiamo andare dietro a chi le racconta, proprio come te, che te ne esci con questi proclami che altro non sono che specchietti per le allodole. Infatti, parli di investimenti per un valore di 40 milioni ma non riesci neanche a dare risposte sulla manutenzione ordinaria, come aggiustare una buca, come la pulizia della la città, come l’emergenza idrica che sta attanagliando i cittadini, lasciando tante famiglie nella disperazione più assoluta.
Così come la grave questione dell’inquinamento della Legnochimica, come la mancanza dei servizi sociali con l’emarginazione di persone bisognose. E Manna che cosa fa, continua a fare solo proclami e a non avere una reale e complessiva visione delle problematiche di Rende.
I rendesi devono sapere che tu non non hai fatto nulla in questi tre anni, al massimo ti possiamo dare atto di qualche piccolo intervento come qualche marciapiede aggiustato, una piazzetta e qualche adeguamento ed ampliamento di qualche edificio scolastico. Ma di opere importanti tue non c’è nulla, perché sono interventi voluti, programmati e progettati dalle amministrazioni precedenti su finanziamenti regionali e statali. E tanta è la tua incapacità che non sei stato in grado di aprire nemmeno la strada di Saporito.
Invece dobbiamo riconoscerti una unica capacità: continui a dare incarichi legali e consulenze e ad elargire i soldi dei cittadini ai dirigenti con stipendi d’oro di 120 mila euro l’anno e a Vivona ben 50 mila annui, quando ci sono dipendenti della Rende Servizi che non hanno neanche le divise estive né scarpe antiinfortunistica per mancanza di soldi.
Caro Manna, i rendesi che ti hanno sostenuto, scelto, e dato fiducia, sapranno al momento opportuno ripagarti del tradimento subito”.