Report, il ritorno tra 2 nuovi casi Boccia e una nuova tragedia di migranti nascosta (in Calabria)

Un “altro caso Boccia-Sangiuliano”, anzi due. Che coinvolgerebbero sempre il ministero della Cultura, non Gennaro Sangiuliano, ma anche “alte cariche di Fratelli d’Italia”.
È bastato l’annuncio di Sigfrido Ranucci per scatenare il panico dalle parti di Palazzo Chigi e fibrillazioni ai piani alti della Rai che chiedono di vedere in anticipo la puntata.
Dentro FdI se ne sta occupando direttamente il responsabile comunicazione del governo, Giovanbattista Fazzolari, che sta vagliando chat di ogni tipo. I messaggi si rincorrono tra mille ipotesi e insinuazioni, e tutti a chiedersi: “E ora a chi tocca?”
Sui siti impazza il toto-guaio: sono le rivelazioni dell ’ex capo di gabinetto di Sangiuliano, Francesco Gilioli? Rischia il ministro Alessandro Giuli che ne ha preso il posto? È ancora il “caso Spano” che ha voluto come capo di Gabinetto nonostante i trascorsi giudiziari? Si vedrà, ma nel volgere di poche ore la tensione raggiunge i piani alti della Rai, tra email con richieste di spiegazione e la pretesa di visionare la puntata con giorni e giorni d’anticipo sulla messa in onda.

Domenica torna Report e le anticipazioni del conduttore Ranucci mandano in tilt la politica. Prima da Lilli Gruber a La7, poi ai microfoni di Un giorno da Pecora, Ranucci ha parlato di tre inchieste che di sicuro non piaceranno al governo. Con molti emissari che cercano di capirci qualcosa, di carpire un nome o tracciare almeno un perimetro di sicurezza. E invece brancolano nel buio.

Il piatto forte è un “nuovo caso Boccia” al ministero della Cultura. “Non riguarda Boccia, ma come modalità di operazione è un caso simile –rivela Ranucci a Un Giorno da Pecora –. Potrebbe essere al maschile. Riguarda sempre il ministero della Cultura, ma Sangiuliano non c’entra ”. I casi peraltro sarebbero due. Se nella vicenda che ha portato alle dimissioni dell’ex direttore del Tg2 sono stati solo scalfiti altri esponenti del partito di Giorgia Meloni, questa volta le cose potrebbero andare diversamente. “Ci sono documenti e chat – fa sapere il conduttore – che farebbero ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli d’Italia”.

IL PENSIERO va alla prima nomina decisa da Giuli tra qualche polemica: la rimozione del capo di gabinetto Francesco Gilioli e la sua sostituzione con Francesco Spano. Il ministro è stato anche convocato dalla Procura di Roma che conduce le indagini su Maria Rosaria Boccia dopo la denuncia di Sangiuliano. Repubblicaha riportato indiscrezioni secondo cui Gilioli potrebbe essere stato rimosso proprio per aver “passato” documenti riservati proprio a Report. “A noi non risulta”, assicura Ranucci, e neppure che lo abbiano fatto Boccia e i suoi legali. Parte del servizio riguarda invece le spese sostenute al Maxxi proprio da Giuli. A chi chiede se valgano le sue dimissioni, il conduttore ha risposto “non lo so, gli consiglierei di seguire Inter-Juventus, visto che è un appassionato di calcio”.

In scaletta c’è poi un servizio che documenta un’altra tragedia di migranti nel Mediterraneo, una “strage che qualcuno per vari motivi ha tenuto nascosta”. Si tratterebbe del naufragio di circa 65 persone: “Qualcuno se ne è accorto e, per evitare l’effetto Cutro, li ha sparpagliati. Racconteremo questa storia con documenti e testimonianze inedite”. La vicenda riguarda ancora la Calabria (https://www.iacchite.blog/nuova-stagione-di-report-ranucci-in-calabria-viene-nascosta-unaltra-strage-di-migranti-come-cutro/) Una denuncia che arriva a pochi giorni dal fallimento del piano Albania che ha indotto premier e governo a sfidare i giudici, con grande irritazione del Colle.

Report torna poi sulla vicenda giudiziaria che ha travolto la Liguria di Giovani Toti, in onda proprio nel giorno delle elezioni regionali. Intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, Ranucci ha spiegato che in questa specifica vicenda non c’entra l’ex governatore ma “chi lo ha aiutato nella campagna elettorale”. Ma chi vuol coprirla col silenzio elettorale non passerà.

“Tutti si riempiono la bocca col silenzio elettorale, ma non riguarda i giornalisti, riguarda i partiti. Io ho già la valigetta pronta per la Commissione di Vigilanza Rai”, ironizza il conduttore. Ranucci non nasconde, poi, l’irritazione per la collocazione della ripartenza del programma. “Quest ’anno partiremo molto tardi con Report – afferma –. Qualcuno ha deciso in Rai di dare tutto lo spazio del lunedì a Giletti e Giletti ha fatto spostare Iacona che è venuto davanti a noi e ci hanno spostato come un pacco postale. Io comunque lo vedo come un atto di stima per Report: dove lo metto lo metto, fa bene”.