Rifiuti scaricati e riciclaggio. L’ex deputato “dem” al telefono con l’imprenditore cosentino del clan Forastefano

di Bernardo Bassoli

Fonte: Latina Tu

Liquami sversati nelle fogne e auto-riciclaggio: nell’inchiesta che ha coinvolto l’imprenditore cosentino vicino al clan Forastefano, Giuseppe Borrelli, spunta anche l’ex parlamentare del Partito Democratico

L’indagine partita dalla denuncia da parte del management di Acea Ambiente srl, che gestisce l’impianto della ex Kyklos in provincia di Latina, arriva a un ipotizzato sistema di riciclaggio di proventi ottenuti illecitamente con lo smaltimento dei rifiuti.

Il dominus delle operazioni e titolare di fatto delle società al centro delle indagini – Moter srl e Ecoter srl – è l’imprenditore calabro Giuseppe Borrelli, originario di Altomonte (Cosenza). Borrelli, dopo essere stato raggiunto da due interdittive antimafia in terra calabra nel 2016, decide di spostare le sue attenzioni su Roma (e non solo). Ma anche qui viene beccato e proprio nel corso della notte la Dda di Catanzaro ha dato il via ad un’operazione con la quale è stato effettuato un maxi sequestro di 22 milioni (Maxi sequestro da 22 milioni a Giuseppe Borrelli).

Tuttavia, l’inchiesta coordinata dalla DDA di Roma ed eseguita dalla Squadra Mobile di Latina e dalla Polizia Stradale di Aprilia di qualche mese fa si concentrava non solo sugli sversamenti di fanghi senza regole nelle fogne e sui terreni (per lo più ad Ariccia e Pomezia), bensì sul flusso dei soldi che ne deriva, vincendo appalti in Acea, Ater e Comune di Roma, e che sarebbe stato reinvestito da Borrelli in diverse società della sua galassia commettendo il reato di auto-riciclaggio (con i fondi della società sequestrata oggi dalla Polizia di Stato, la Ecoter srl, avrebbe finanziato diverse società del gruppo che si stava espandendo in più rami economici).

LA GALASSIA DI SOCIETÀ DI BORRELLI – Tra di queste, sono menzionate, nell’ordinanza firmata dal Gip Fanelli, altre imprese come Nuova Moter srl (ora Azienda Agricola Tenuta Scaramuzza srl), UnicalBeton srl, UnicalBeton 2 srl, Benny Market srl di Albano (5% di quote societarie al “genero” Michele Sibarelli, figlio del pluripregiudicato Antonio), Herasis Immobiliare srl, INECO HOLDING e la PMT ECOLOGIA SRL di Civitavecchia, una società che ad agosto del 2018 fu acquisita per il 70% da un fidato collaboratore di Borrelli, Santo D’Amato, destinatario quest’oggi 13 dicembre di una misura di divieto ad esercitare attività imprenditoriale richiesta dal Pm titolare dell’indagine, Alberto Galanti. Come amministratore della società viene nominato Giulio Cacciotti di Carpineto Romano, anche lui indagato nell’indagine odierna.

Dall’esame dei tabulati telefonici, gli investigatori evidenziano che nel corso dell’indagine più volte viene citato il nome dell’ex deputato del Partito Democratico, anche lui originario di Carpineto Romano, Renzo Carella (è stato anche consigliere regionale con i DS), in contatto con Borrelli, l’accusato principale e descritto dalla Polizia come contiguo a ben due cosche di ‘ndrangheta.

Carella viene intercettato, peraltro, anche con il braccio destro di Borrelli, il dottore Vincenzo Lucchetti, e Cacciotti stesso, amministratore della suddetta PMT ECOLOGIA srl, per il quale dimostra di avere a cuore il suo stipendio. L’ex deputato parla con un telefono intestato ad Acea Group srl. e da ciò che viene ricostruito aveva in comune con Cacciotti un’associazione costituita insieme ad altre due persone.

Secondo gli investigatori, è l’ex parlamentare Dem Carella ad aver suggerito a Borrelli il nome di Cacciotti come amministratore della società di Civitavecchia. A dimostrarlo alcune telefonate intercorse tra Carella e Borrelli.

A giugno 2018, Borrelli parla al telefono con il Dem Carella il quale chiede conto di alcuni stipendi non versati a Cacciotti.

Borrelli: “Onore’ (ndr: onorevole, rivolgendosi a Carella pur non essendolo più da pochi mesi) buongiorno”
Carella: “oh Giuse’, ma famme capi’, ma per Giulio ci sta qualche problema?”
Borrelli: “No”
Carella: “Ehmbe’ ma questo…se non glie fate…non lo pagate…so du mesi che viene là…viene tutti i giorni in macchina…”
Borrelli: “Tranquillo…c’ho appena parlato…”.

E ancora in un’altra telefonata a distanza di pochi giorni.
Carella: “Ma mi spieghi perché questo non viene pagato”
Borrelli: “Niente…io glielo ho fatto…bonifico glielo ho fatto…”
Carella: “Mah”
Borrelli: “Oggi lo deve avere in banca”.

I rapporti tra Borrelli e l’ex deputato, secondo gli investigatori, sarebbero iniziati per il tramite dell’imprenditore Bauleo…