Il bluff di Occhiuto e le amnesie dell’Alto Jonio
Per un istante abbiamo pensato di doverci ricredere su Roberto Occhiuto. Interessato da una inchiesta su certe modalità sospette della cittadella regionale, si è dimesso. Un gesto importante e coraggioso, abbiamo pensato: di quelli a cui non si è più abituati. Un istante, appunto: poi la conferma del nostro biasimo politico per il grande governatore del centrodestra calabrese.
Si dimette, Occhiuto, ma si ricandida. “Perché lui ci tiene alla Calabria”, già ci raccontano i fedelissimi da Reggio fino a Rocca. Macché: il presidente vuole solo disfarsi di chi, della sua cerchia attuale, lo ha messo nei guai rispetto alle indagini attuali. Vuole dare una mano di pittura fresca sulla parete piena di muffa e crepe che lui ha prodotto in questi anni. E vuole tornare in sella, per gestire il potere oggi messo sotto scacco. Che genio, eh: ma del male politico.
Ovviamente non solo ci serve questo bluff con il sorriso da “buono” di sempre. Ma attacca pure chi lo critica, lo attacca: “sciacalli”. Punta il dito con la solita arroganza mascherata da ingenuo che vuole fare, vuole produrre: tanto lo sa che in tanti gli “vorranno” credere.
Succederà pure nell’Alto Jonio? Si, certo. Anche qui in tanti hanno firmato delle cambiali con gli ambasciatori nostrani del governatore dimissionario. Lo hanno fatto con il potente assessore all’Agricoltura, che sa stringere mani e dare confortanti pacche sulle spalle ai questuanti pubblici e privati che chiedono l’approvazione di progetti o l’elargizione di contributi. Identiche cambiali sono state siglate con la delegata coriglianese alla Sanità, con cui interminabili e inutili tavoli di lavoro sono stati organizzati per parlare di ospedali morti da tempo e magari strappare, intanto, qualche concessione a titolo personale perché, si sa, pure questa è terra di “tengo famiglia”.
Per questo Occhiuto busserà a voti pure qui e nessuno gli darà il benservito per il nulla prodotto e per l’ultimo bluff servito sulla pelle della Calabria. L’Alto Jonio magicamente dimenticherà il suo spopolamento continuo, le sue infrastrutture da terzo mondo, le troppe morti e fughe della speranza per la malasanità, il continuo spregio dei suoi sogni e delle sue necessità.
Il governatorissimo verrà anche in questa sua colonia e i fedelissimi gli faranno trovare il tappeto rosso pronto. Ci racconterà di opere faraoniche realizzate e di interventi mirabolanti. Sorriderà a tutti e prometterà la California se le cambiali saranno onorate. Ovviamente, da innocente e onesto: da vittima del sistema e ostaggio degli sciacalli che ne invidiano il successo e l’amore per questa regione bella e sfortunata. Gli crederemo ancora?
O guardandolo bene, scopriremo tutti che mai come stavolta il re è nudo?
Rifondazione Alto Jonio









