Carletto Guccione il moralizzatore, quello che ha presentato il suo programma da sindaco sulla legalità con due pezzi di “galantuomini” come Oreste Morcavallo (l’evasore milionario) e Flavio Cedolia (il manager assoldato dall’ASP), sarà processato. Sì, anche lui figura tra i rinviati a giudizio per il gran casino di “Rimborsopoli”.
La procura della Repubblica di Reggio Calabria contesta anche a Guccione il moralizzatore di avere fatto la cresta sui soldi pubblici.
Hai voglia a dire che la sua posizione era marginale rispetto alle altre e che, addirittura, gli era stato revocato il sequestro di una parte delle somme che aveva scialacquato insieme ai suoi portaborse e compagni di merende. La verità è che Guccione ha comunque “solato” circa 13 mila euro allo stato per farci i comodi suoi e adesso ne dovrà rispondere. Esattamente come tutti gli altri buffoni e papponi che spanzumano allegramente alla faccia della povera gente.
Eppure Guccione aveva fatto fuoco e fiamme perché riteneva che la sua posizione non fosse simile a quella di Nicola Adamo, tanto per fare un esempio, e non meritava di essere cacciato dalla giunta di Palla Palla.
Eppure, fino a qualche mese fa, i suoi scagnozzi e gli altri politici ostentavano sicurezza sul fatto che il pm a Reggio Calabria li avrebbe scagionati tutti. E invece niente. Dovranno subire un processo per aver “rubato”.
Certo, sono tutti fatti già noti e magari anche metabolizzati ma è chiaro che, davanti a questa decisione della procura di Reggio Calabria, per Guccione si fa dura la strada della moralizzazione. E per quanto noi possiamo giurare e spergiurare che Occhiuto è di gran lunga peggio di lui, non possiamo far finta di niente. Ce lo impone la nostra onestà intellettuale che non ha nulla a che fare né con l’uno e né con l’altro.
Guccione ha minacciato fuoco e fiamme contro Occhiuto ma si trova in una situazione non certo migliore di quella del cazzaro. Ed è perfettamente inutile che continui ad alludere alle vicende giudiziarie del sindaco, che pure sono tante, e alle sue tragicomiche vicende con la procura di Cosenza, che invece di perseguirlo, lo copre spudoratamente. Nonostante Occhiuto sia quel che sia ovvero un truffatore ed un delinquente, Guccione farebbe molto ma molto meglio a tacere.
Perché lo si accusa, appunto, di aver utilizzato il denaro pubblico per fini personali. Esattamente come Occhiuto. E quindi Carletto ha finito di vederci chiaro, anzi ora ci vede bene. Benissimo. Non solo: la sua figura di moralizzatore ne esce a pezzi. A futura memoria.