Robertino Occhiuto (e famiglia) story/10. La Aplus Srl e il giro di soldi con i familiari per gli “affari politici”

Dal mese di febbraio del 2013 al mese di maggio del 2014 Robertino Occhiuto ha vissuto i 15 mesi più difficili della sua vita. Dal giorno in cui è stato “trombato” alle elezioni politiche perché in casa Udc il “boss” Cesa l’ha fatto fuori scegliendo di essere eletto in Calabria per far entrare un suo affiliato in Puglia, Robertino è “uscito pazzo”. Di lavorare, ormai, non lavorava più (ammesso che abbia mai lavorato…) fin dai tempi delle televisioni private “unite” e quindi dal 2000, quando poi era diventato consigliere regionale. Da allora erano passati ormai quasi 15 anni e trovatosi improvvisamente senza poltrona, la tenuta mentale del re dei parassiti ha barcollato e anche parecchio. A chi gli chiedeva “Robertino, ma adesso che non sei più deputato, che lavoro fai?”, il parassita non era in grado di rispondere e soffriva, cacchio se soffriva. Un uomo distrutto. E a poco servivano le consolazioni dei familiari: Robertino non riusciva a darsi pace, anche se nel frattempo il fratello Mario sguazzava alla grande a Cosenza facendo il sindaco “mafioso” e qualche dritta gliel’aveva persino data. Era così sconsolato che, alla fine del 2013, aveva deciso di lasciare quei brutti ceffi di Cesa e Casini per tornarsene da zio Silvio a Forza Mafia, almeno poteva andare ad Arcore a “inventarsi” qualcosa da fare visto che ormai non faceva davvero più nulla.

Poi, un bel giorno di maggio del 2014, il “miracolo”. Quel giglio di campo di Lorenzo Cesa viene eletto europarlamentare e finalmente gli consente di tornare.. a casa a Montecitorio dopo 15 mesi di inferno. E dev’essere stato a quel punto che Robertino ha solennemente giurato all’allora moglie Giada Fedele, ai suoi figli, a suo fratello, alle sue sorelle e persino ai genitori che stavolta, pur essendo di fatto di nuovo un deputato, avrebbe trovato un lavoro “vero”. Sì, certo, un lavoro, come tutti gli esseri umani “pensanti” e parte così l’avventura della sua “creatura”, la società a responsabilità limitata Aplus.

Il 22 ottobre 2014 la Consip SpA (sì proprio quella di babbo Renzi, non vi sbagliate) ha aggiudicato la gara per la fornitura di energia elettrica alle pubbliche amministrazioni. Giusto qualche tempo fa. Rigorosamente dopo la sua (vergognosa perché con lui deputato siamo arrivati davvero… alla frutta!) penultima e tribolata – per come abbiamo spiegato – elezione alla Camera, “conquistata” son 15 mesi di ritardo sulla tabella di marcia.

Consip è una società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che ne è l’azionista unico, ed opera secondo i suoi indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione. La società svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell’ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche.

Consip è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana. Opera nell’esclusivo interesse dello stato e il suo azionista unico è proprio il Ministero dal quale escono i soldi e del quale è una società in-house. In poche parole, la Consip è la società di approvvigionamento del Tesoro.

Questa gara, in particolare, prevedeva l’attivazione di una convenzione relativa alla fornitura di energia elettrica e dei servizi connessi a prezzo indicizzato per le pubbliche amministrazioni.

L’iniziativa, del valore di circa 915 milioni di euro totali, faceva riferimento a una domanda complessiva della pubblica amministrazione di circa 3.400 milioni di euro con una opportunità di risparmio complessiva pari a 370 milioni di euro.

L’aggiudicazione non rappresentava un acquisto diretto. Non sono i Comuni che hanno partecipato alla gara. Consip infatti ha stipulato una convenzione con gli aggiudicatari, sulla quale ciascuna amministrazione ha emesso poi gli ordinativi per far fronte ai propri eventuali fabbisogni, alle condizioni di qualità e prezzo aggiudicate.

Alla gara, effettuata a procedura aperta con aggiudicazione al prezzo più basso, hanno partecipato nove concorrenti con 25 offerte. Tutti e 10 i lotti geografici in cui era articolata la gara sono stati aggiudicati a Gala SpAIl lotto che ci interessa è quello contrassegnato col numero 9, che comprende Calabria e Sicilia ovvero 690 GW/h di massimale per un valore di circa 113 milioni 700 mila euro.

Il “colosso” Gala, società di servizi energetici controllata tra le più importanti in Italia e guidata dall’imprenditore Filippo Tortoriello, ha nel suo cda, come si apprende dal sito internet, anche l’ex ad della Bnl Davide Croff e l’ex presidente della stessa Consip Gustavo Piga (la cui esperienza nella società del Tesoro è relativa al triennio 2002-2005).

Gala in poco tempo è arrivata a fare concorrenza all’altro gigante Edison Energia ed ha inevitabilmente contatti con il livello politico.

ROBERTO OCCHIUTO

Gala, in particolare, indica come mandataria per la zona di Cosenza e provincia una società a responsabilità limitata registrata e con sede legale a Roma ma ispirata da cosentini molto illustri. Si tratta della Aplus Srl, costituita nel 2004, poi caduta “in sonno” e ripresa dieci anni dopo con l’iscrizione al Registro delle Imprese. Per la precisione, il 23 gennaio 2014.Come attività esercitata nella sede legale viene indicato espressamente “agenti e rappresentanti di commercio di energia elettrica e gas naturale”.

Nella proprietà di questa società figura Roberto Occhiutodeputato dell’Udc non confermato e fresco di passaggio a Forza Italia, già membro della Commissione parlamentare antimafia, ormai sulla scena politica da molto tempo: consigliere comunale a Cosenza, consigliere regionale e infine deputato “trombato”, come dicevamo. Insomma, un politico che non ha bisogno di presentazioni. Roberto Occhiuto risulta come amministratore unico della società Aplus.

Insieme a lui, nella qualità di proprietà, figura Antonella Scarpelli, parente di suo fratello Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza.L’amministratore unico della “baracca”, come accennavamo, è Roberto Occhiuto, per cui si può ragionevolmente ritenere che sia lui ad occuparsi delle questioni legate ai mandati da ricevere da Gala SpA per le forniture di energia elettrica da presentare. O comunque qualcuno a lui molto vicino.

A due mesi dall’iscrizione della società Aplus Srl (marzo 2014) nel Registro delle imprese alla Camera di Commercio di Roma, poi, si prende atto, nella visura, del passaggio di quote tra Roberto Occhiuto e l’ormai sua ex moglie, Fedele Emanuela Gioia detta Giada (che però all’epoca era ancora la sua legittima moglie), e tra Antonella Scarpelli e Flavio Fedele, ex cognato di Roberto Occhiuto ma all’epoca ancora cognato a tutti gli effetti.

I danti causa sono Giada Fedele (sempre la ormai ex moglie di Roberto Occhiuto ma comunque madre dei suoi figli…) a favore di Roberto Occhiuto (5mila euro di quote) e ancora Giada Fedele a favore di Antonella Scarpelli. Infine, Flavio Fedele a favore di Antonella Scarpelli. Un bel giro di quote in famiglia…Nel bilancio depositato e indicato in visura c’è un movimento di 200mila euro, che non sono certo bruscolini.

Abbiamo già sottolineato che l’aggiudicazione di questa gara non rappresentava un acquisto diretto. Il Comune di Cosenza o quello di Papasidero non hanno partecipato alla gara. Consip ha messo nero su bianco una convenzione con chi si è aggiudicato l’appalto. Su questa convenzione ciascuna amministrazione della provincia di Cosenza che ha aderito all’invito di Gala SpA, ha emesso poi gli ordinativi. Gala, però, spesso e volentieri indica società mandatarie e in questo caso su Cosenza e provincia è la Aplus di Roberto Occhiuto a occuparsi della campagna di vendita.

Dunque, a trattare con le pubbliche amministrazioni di Cosenza e provincia, si è esposto un deputato della Repubblica, nella sua qualità di amministratore unico della Aplus Srl. O comunque qualcuno a lui molto vicino. Di conseguenza, un politico di professione (perché comunque aveva fatto il deputato o comunque puntava a farlo ancora…) va a ratificare (o manda qualcuno a lui vicino) con sindaci ovvero suoi “colleghi politici” l’accordo per una fornitura di energia elettrica (il prezzo è già fissato) i cui proventi finiranno in parte nelle sue tasche come mediatore della convenzione. E, forse per una questione di decenza, avrà evitato di contattare il fratello sindaco di Cosenza…

E’ proprio vero: la realtà supera la fantasia.

Perchè stiamo parlando di Consip, che dovrebbe operare nell’esclusivo interesse dello stato. E che tipo di interesse esclusivo dello stato è far finire 200mila euro che fanno parte di un appalto “controllato” da una società dello stesso stato a un deputato della Repubblica o comunque a qualcuno a lui molto vicino? Non stiamo parlando di ipotesi di reato, sia chiaro, ma di questioni così evidenti di opportunità politica e di conflitto di interessi che fanno letteralmente cadere le braccia.

Giusto per chiudere il cerchio. Passa ancora un po’ di tempo, finisce la gara e il 23 luglio 2015 il nuovo amministratore unico è Vincenzo Pezzuto, fedelissimo della famiglia Occhiuto, tra l’altro anche consulente di Mario Occhiuto.

Roberto Occhiuto

Nel frattempo, è accaduto qualcosa rispetto al rapporto tra Gala e Consip. Si dà infatti il caso che non molto tempo fa Gala abbia preso carta e penna e scritto alla Consip, che le ha aggiudicato tutti e 10 i lotti. Di sicuro Gala è una società che deve moltissimo agli appalti Consip, a cui partecipa con successo da diversi anni. Ma i prezzi stracciati imposti dalla convenzione hanno messo in crisi il “colosso”. Alla fine, tuttavia, un accordo si dev’essere trovato se è vero, com’è vero, che Gala ha comunque comunicato di aver partecipato anche l’anno successivo alla nuova gara indetta da Consip per la fornitura di energia elettrica alle Pubbliche Amministrazioni italiane.

Per fortuna, non ha vinto. Di conseguenza, Roberto Occhiuto (e i suoi sodali in questa vicenda) non hanno potuto più “arrotondare” i loro già lauti guadagni con questi giochini di prestigio. Siamo molto dispiaciuti. Soprattutto per il fatto che questi truffatori adesso rubino soldi a tutti i calabresi senza il minimo pudore e con la garanzia assoluta di rimanere anche impuniti. E ancora di storie come questa ce ne sono da raccontare a bizzeffe. Cari Ogghiudo, voi potete truffare la gente e navigare nell’oro ma noi siamo sempre qui a spiattellarvi in faccia quello che siete e rimarrete fino a quando non arriverà la giustizia divina. Conzativicci…