RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Forte della sua attuale carica politica, ma anche della concomitante appartenenza al ruolo forestale, il consigliere regionale Giuseppe Graziano esplica una intensa attività persuasiva non solo attraverso promesse di posti di lavoro, snellimenti di pratiche, concessione di contributi, ma anche “acquisti” di pacchetti di voto.
In particolare, utilizza numerose società nelle quali detiene partecipazioni, con interessi nel settore della gestione ambientale, della vigilanza e così via.
Inizia così un dettagliato esposto inviato al procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla, in merito al reato di voti di scambio per le ultime elezioni a Rossano.
Il Graziano dispone di notevoli quantità di denaro, che in molti ritengono possano provenire da attività di riciclaggio. E’ stato infatti per quasi 5 anni direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria (governatore Agazio Loiero) in quota Franco Morelli (il compare del mio compare, finito in carcere per corruzione).
Dalle dichiarazioni, nonché da numerose denunce, di tale Antonio Ferrante, emerge un quadro impressionante sull’entità delle risorse finanziarie che il Graziano avrebbe accumulato in quel periodo, frutto – secondo il Ferrante – delle tangenti percepite a fronte delle innumerevoli autorizzazioni ambientali per impianti fotovoltaici, eolici, discariche, depuratori e così via.
Il Ferrante racconta, ancora, di legami abbastanza frequenti, sempre per le autorizzazioni ambientali che Graziano dispensa, con numerosi ambienti criminali di quasi tutta la Calabria.
L’ULTIMA CAMPAGNA ELETTORALE
Il “generale” Graziano, grazie all’appoggio di alcuni esponenti del PD locale, nonostante fosse già stato eletto consigliere regionale sotto le insegne di Forza Italia, riesce a far convergere proprio il PD rossanese verso un accordo con il suo movimento (“Il Coraggio di Cambiare l’Italia”) assicurando ad una persona da lui controllata, il Mascaro, la candidatura a sindaco.
Ecco perché non bada a spese per le elezioni del 2016. Da quanto riferito da numerose persone contattate, pare che il Graziano abbia stanziato oltre 100mila euro della sua sconfinata disponibilità per la campagna elettorale, dando disposizione ai suoi sodali di verificare la possibilità di acquistare pacchetti di voti da 50 e 100 euro.
L’appoggio del PD locale è stato assicurato soprattutto grazie al contributo dei due soggetti più votati al consiglio comunale di Rossano, tali Micciullo e Calabrò.

Il primo dei due, il Micciullo, dipendente del Comune di Rossano, dispone di un patronato attraverso il quale svolge una vera e propria azione capillare, mediante la gestione di numerosi migranti senza permessi di soggiorno, ai quali riesce temporaneamente ad assicurare residenza e, soprattutto, diritto di voto. E si rileva l’intensa attività di voto di scambio per tutte le pratiche legate all’indennità per malattia, pensioni, contributi in agricoltura, incidenti e così via. Con tanto di furgoncini nove posti utilizzati per farli andare a votare.
Il secondo, Teodoro Calabrò, è invece un dipendente dell’ASP ed ha lavorato per moltissimi anni all’ufficio per la prenotazione delle visite specialistiche e per il pagamento dei ticket. Grazie al suo impiego, ha consolidato un enorme consenso elettorale, cementato con un sistema di agevolazioni “pilotato”.

Il Calabrò attualmente è “comandato” presso una struttura della Giunta Regionale (struttura dell’assessore Musmanno) su disposizione del presidente Oliverio e da lì esercita, com’è facile immaginare, una intensa attività di condizionamento ed ulteriori prerogative che gli consentono di accrescere ulteriormente il suo “peso politico”.
Fin qui l’esposto presentato al procuratore Facciolla. Che non contiene informazioni sui suoi legami con la “banda” di un suo collega consigliere regionale, quell’Ennio Morrone che non ha certo bisogno di presentazioni ed è uno dei maggiori esponenti della politica “impresentabile” della città e della provincia di Cosenza, con tanto di faccendieri locali come il consigliere provinciale Lucisano (basta guardare la foto in basso).
Mascaro ha vinto le elezioni ma il suo idillio con il “generale” Graziano e con gli stessi Micciullo e Calabrò è durato lo spazio di un mattino, anche per le scelte che il sindaco ha fatto per la Giunta, che, di fatto, hanno spaccato il PD e la sua stessa rabberciata “coalizione”.