Ryanair, utile in calo del 46%. E il titolo crolla in Borsa

Brutte notizie per la Ryanair, alle prese con una crisi pesante. Dev’essere anche per questo che Robertino Occhiuto ha accettato di mettersi in affari con O’Leary, che dev’essere uno parecchio sgamato: oggi come oggi copre le perdite con i soldini nostri. E siccome non bastava adesso cercano anche “fessacchiotti” da assumere… Di seguito, l’articolo de La Stampa.

di Claudia Luise

Fonte: La Stampa

Conti pesanti per Ryanair, che affossano il titolo della low cost anche in Borsa. La compagnia aerea irlandese ha annunciato che il suo utile netto per il primo trimestre fiscale dell’anno si è quasi dimezzato a 360 milioni di euro, -46% (era 663 milioni lo stesso periodo dell’anno precedente), a causa di biglietti più economici del previsto nel periodo. La tariffa media è diminuita del 15% rispetto all’anno precedente: «sebbene il traffico sia aumentato del 10% a 55,5 milioni di passeggeri, ciò è avvenuto al costo di sconti più elevati del previsto», ha sottolineato il vettore. Da aprile a giugno, la nota positiva è che i passeggeri siano cresciuti «nonostante i molteplici ritardi di consegna di Boeing», con un load factor del 94% (-1% rispetto al primo trimestre del 2023). Sul risultato – spiega ancora la compagnia – ha pesato anche la Pasqua, il 31 marzo, «che è caduta nel quarto trimestre dell’anno». 

Le previsioni per il 2024-25, come ha spiegato il Ceo Michael O’Leary, sono di una «crescita del traffico dell’8% (da 198 a 200 milioni di passeggeri), a condizione che non si verifichino ulteriori ritardi nelle consegne dei Boeing. Come previsto in precedenza, ci aspettiamo un modesto aumento dei costi unitari quest’anno, in quanto i costi ex carburante (inclusi gli aumenti di stipendio e produttività, l’aumento delle commissioni di handling e ATC e l’impatto dei molteplici ritardi nelle consegne dei B737) sono sostanzialmente compensati dai risparmi ottenuti con la copertura del carburante e dall’aumento del reddito netto da interessi, che ampliano il vantaggio di Ryanair sui costi rispetto ai suoi concorrenti». «Sebbene la domanda per il secondo trimestre sia forte, i prezzi rimangono più deboli di quanto ci aspettassimo e ora prevediamo che le tariffe del secondo trimestre siano sostanzialmente inferiori a quelle dell’estate scorsa (in precedenza si prevedeva un livello piatto o un modesto aumento). Il risultato finale del primo semestre dipende tuttavia totalmente dalle prenotazioni e dai rendimenti di agosto e settembre», ha aggiunto O’Leary.

I costi operativi sono aumentati dell’11% a 3,26 miliardi, «un po’ più dell’aumento del traffico», riflettendo da un lato i risparmi sul carburante dall’altro l’aumento dei costi per il personale e altri costi, in parte dovuto ai ritardi nelle consegne di Boeing. «E’ troppo presto per fornire una guidance significativa per l’anno fiscale 2025, anche se speriamo di poterlo fare con i nostri risultati del primo semestre a novembre», ha concluso la compagnia aerea.

I conti trimestrali sotto le attese e le deboli previsioni per la stagione estiva hanno spinto in basso il titolo di Ryanair che accusa una flessione del 12,5% a 14,30 euro, finendo in fondo all’indice Stoxx Europe 600. Le turbolenze si sono diffuse alle compagnie aeree quotate a Londra, soprattutto le low cost: Wizz Air cede il 6,3%, Easyjet il 6,6% e Iag, la capogruppo di British Air e Iberia, il 3,7%.

Il risultato del primo trimestre di Ryanair ha mancato le aspettative del 33% e dovrebbe portare a modifiche al ribasso del consenso sugli utili, scrivono gli analisti di Bernstein in una nota, rilevando che la società ha anche abbassato le previsioni per i prezzi estivi. «Questo ci suggerisce un’ulteriore debolezza nelle prenotazioni più vicine», aggiungono. A loro volta gli esperti di JP Morgan scrivono che le azioni Ryanair risentono dei conti sotto le attese e dell’abbassamento delle prospettive per il resto dell’estate. In considerazione delle deboli previsioni per il secondo trimestre, il consenso per l’anno fiscale 2025 potrebbe scendere di circa il 25%-30%, affermano gli analisti della banca Usa, che mantengono comunque il “buy” con un obiettivo di prezzo di 25 euro. I ricercatori di Rbc ribadiscono a loro volta il consiglio di acquisto, confermando l’obiettivo di prezzo a 24 euro. Anche Goldman Sachs continua consigliare l’acquisto del titolo con un target price di 27 euro.