San Costantino e Mileto. Il racket delle estorsioni fa paura: il fuoco avanza, le risposte tardano

Cresce la preoccupazione nel comprensorio di Mileto dopo l’ultima grave intimidazione compiuta a San Costantino Calabro, poco dopo le 12 di venerdì scorso, ai danni della ditta Satel, con sede a Paravati di Mileto, che da qualche giorno sta eseguendo dei lavori sulla linea telefonica nel centralissimo viale Enotrio, a pochi passi dal Palazzo municipale. Un camion dell’impresa, attiva da molti anni nel campo delle telecomunicazioni in ogni parte della Calabria e non solo, è stato dato alle fiamme da persone al momento sconosciute.
I danni sono stati limitati solo grazie al pronto intervento degli stessi dipendenti della ditta che, con l’estintore, in dotazione al mezzo, hanno cercato di limitare il più possibile i danni.

Intanto ad esprimere lo sdegno e la preoccupazione dell’intera comunità di San Costantino Calabro, anche alla luce delle altre intimidazioni che si sono verificate sul territorio comunale negli ultimi mesi, è il sindaco Nicola Derito. «Quanto si sta verificando – afferma il capo dell’amministrazione comunale – sta turbando non poco la nostra comunità da sempre tranquilla e adesso alla prese con queste intimidazioni. Noi confidiamo molto – continua Derito – nell’opera del maresciallo e dei carabinieri della locale Stazione, che su questo fronte e per la sicurezza della cittadina stanno lavorando con grande impegno».

Il sindaco inoltre esprime la sua solidarietà e quella di tutta l’amministrazione alle imprese che ultimamente sono state oggetto degli attentati. Sulle azioni da intraprendere per far fronte ai gravi episodi degli ultimi mesi Nicola Derito ha fatto anche sapere che ogni iniziativa sarà valutata con la locale Stazione dei carabinieri.

Ma da dove provengono questi attentati? Quasi certamente la matrice, visti gli obiettivi e le modalità, è quella del racket delle estorsioni che negli ultimi anni cin la sua arrogante presenza ha contribuito ad impoverire intere realtà della nostra provincia. Una scia sinistra che lega da qualche mese San Costantino Calabro e Mileto, due centri confinanti distanti l’uno dall’altro solo qualche chilometro.

Nell’ex capitale normanna tra gennaio e febbraio sono state consumate due intimidazioni (la prima di sera poco dopo le 18 nel rione Calabria; la seconda poco dopo mezzogiorno nella frazione San Giovanni) con òa stessa tecnica del fuoco e con l’identica sinistra platealità, ovvero in pieno giorno, ai danni di imprese impegnate nel campo dei lavori pubblici. Su quanto accaduto recentemente a Mileto il sindaco Salvatore Fortunato Giordano aveva anche chiesto al prefetto di Vibo una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ma a distanza di oltre un mese – come ha confermato lo stesso primo cittadino – l’istanza non ha ottenuto ancora alcuna risposta. Nella lettera Giordano aveva evidenziato che “è in corso un’escalation criminale spregiudicata sia per i fatti gravi posti in essere, sia per l’allarme sociale creato. Il tutto evidentemente collegato all’esecuzione sul territorio di lavori importanti, come non se ne vedevano da tempo, che riguardano in questa fase la messa in sicurezza di numerose arterie con i fondi finanziati dal Ministero dell’Interno”. Fonte: Gazzette del Sud