Anche le frassie hanno portato via
Nella città, come ormai amano chiamarla gli invasori, di Gioacchino da Fiore ogni tradizione viene portata via. Tutto ciò che è radice (e poi parlano senza vergogna di turismo delle radici) viene estirpata con una ferocia così crudele e meschina da lasciare senza parole. E in effetti, da tempo, non parla più nessuno. Tutto è avvolto da un rigoroso silenzio fatto di tenebre.
E’ il momento delle frassie, cancellate dalla festa di Carnevale. Del resto era già nell’aria, dopo che l’anno scorso con prepotenza e la solita arroganza che li contraddistingue, non hanno voluto finanziare la manifestazione millenaria. Ma si sa i contributi vengono elargiti per tutti coloro i quali con San Giovanni in Fiore non hanno nulla a che fare.
Le frassie sono delle rappresentazioni popolari in dialetto locale che durante il Carnevale vengono cantate sotto forma di parodia per prendere in giro i politici attuali. Quest’anno però non sono permesse, quasi esistesse ancora l’indice dei libri proibiti.
Il Carnevale sarà allietato da tante luminarie e festoni. Ma perché si continua ad illuminare una città deserta? Cosa c’è davvero da nascondere? E poi queste luci quanto ci costano?
E’ così e ben poco si può fare. Finchè comanderanno loro a San Giovanni in Fiore non splenderà più il sole.
L’opposizione è muta, i cittadini sono stanchi e allora si fa ciò che si vuole. Sempre peggio. Senza fine. Applausi, applausi.