San Giovanni in Fiore, è il momento degli utili idioti. E le ditte amiche cosentine sguazzano che è una bellezza…

A San Giovanni in Fiore  è il momento degli UTILI IDIOTI. La sindaca – sempre più squallida – continua a fare video propagandistici e manda in pasto all’opinione pubblica inferocita gli assessori, lei se ne guarda bene di entrare in polemica, fa solo video con sorrisi a 50 denti, e l’altro ieri alle polemiche ha fatto rispondere l’assessore alla Sanità, ieri l’assessore ai Trasporti: due persone delle quali non si conosce nemmeno il timbro della voce nei consigli comunali. Assessori fantasma, buoni solo ad intascare lo stipendio e ad eseguire gli ordini di Marco a ‘mbroglia… i classici UTILI IDIOTI, disposti a farsi umiliare pubblicamente pur di intascare uno stipendio.

Ieri l’assessore Fragale ha risposto alle ditte di trasporto che fino allo scorso anno gestivano il trasporto degli scolari. Da quest’anno il servizio del trasporto pubblico è stato affidato, senza aver pubblicato determina sull’albo pretorio, ad una ditta amica di Cosenza e per l’assessore Fragale la colpa è delle ditte di San Giovanni in Fiore che non hanno risposto al bando. Qui sotto la risposta di uno dei titolari delle ditte che gestivano il trasporto scolastico fino allo scorso anno.

Dalla pagina facebook di Gio Perri- Travel Perri: Caro assessore Francesco Fragale, mi stupisce leggere queste parole da una persona come te, che è sempre stata tra la gente e che conduce a sgf una attività privata con grande sacrificio e dedizione.
Il paese è giusto che  si sviluppi, però è anche giusto ricordare a chi scrive che non si può pensare di far crescere un luogo impoverendo il suo tessuto produttivo, economico e imprenditoriale.

Ciò detto occorre innanzitutto sottolineare che, al di là dello spot pubblicitario social, non è presente sull’Albo pretorio alcuna determina di affidamento del servizio, cosicché non è dato sapere quale procedura è stata seguita per affidarlo e quale sarebbe l’importo previsto per eseguirlo.
Ipotizzando che l’importo economico sia quello di cui al bando che è stato pubblicato in inverno e che si è concluso con la mancata sottoscrizione del contratto da parte della ditta aggiudicataria (che preciso non essere la mia), giova sottolineare che a noi imprese locali, per partecipare alla predetta gara indetta, veniva sostanzialmente richiesto di svolgere un servizio molto più dispendioso al medesimo prezzo di sempre.

Va da sé che a tale condizione nessuna delle ditte sangiovanessi avrebbe potuto immaginare di partecipare al bando, salvo non voler rischiare l’osso del collo.

Alla fine, e chissà che questo non fosse l’obiettivo iniziale, pare che il servizio sia stato affidato direttamente ad una società che gode di contributi regionali.
Forse nulla di irregolare, ma ci si chiede, senza alcuna pretesa, se non si sarebbe potuta fare qualche rinuncia per qualcosa di superfluo al fine di impegnare maggiori risorse su questo servizio e così da consentire a chi lo ha svolto per 25 anni di continuare a farlo, assicurando posti di lavoro  e contribuendo alla crescita del tessuto economico e produttivo locale. Se muoiono le imprese la città non cresce, ma affonda.