San Giovanni in Fiore, esposto a prefetto e Viminale: nel mirino il presidente Bitonti

Gli strascichi della seduta consiliare dello scorso 25 maggio a San Giovanni in Fiore non si placano e pro-seguono. Adesso negli ambienti politici cittadini si indica una «comunicazione importante ed urgente del Comune di San Giovanni» (trasmessa a mezzo PEC) al prefetto di Cosenza e per conoscenza al ministro degli Interni, a firma dei consiglieri di opposizione Antonio Barile, Domenico Lacava, e Antonio Nicoletti. Il terzetto non fa sconti al presidente del Consiglio comunale “reo” di avere raggruppato 5 punti all’esame dell’Assise in un’unica discussione. Nonostante, in riunione propedeutica dei capigruppo, il trio avesse manifestato divergenza, la proposta di raggruppare i 5 punti, messa ai voti, è passata a maggioranza, «violando», scrivono Nicoletti, Lacava, e Barile, «il diritto fondamentale di intervenire singolarmente per i vari argomenti posti all’ordine del giorno, tra i quali il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, l’approvazione del Conto consuntivo 2022, nonché l’approvazione di alcune tariffe».

E non termina qua il ricorso dei tre consiglieri, poiché fanno rilevare come «gli interventi dei sottoscritti siano stati interrotti da persone esterne al civico consesso che il presidente del Consiglio non ha avversato ma che, invece, ha tollerato». I firmatari della lettera questa volta vogliono andare in fondo ed in ultimo evidenziano come la situazione a San Giovanni in Fiore sia divenuta intollerabile perciò (avendoci pure allegato copia della convocazione della seduta consiliare in questione: ndc) termina la comunicazione – «si chiede al prefetto di convocare gli scriventi in contraddittorio al presidente del Consiglio comunale, al fine di cessare questo stato di cose». Prim’ancora che al Dicastero dell’Interno, spetta adesso alla massima autorità del Governo nella provincia, Vittoria Ciaramella, valutare e/o intervenire per fare chiarezza nel Municipio silano.