La città di Fiore è sempre stata la città della democrazia. I consigli comunali si celebravano con una partecipazione di popolo straordinario.
Oggi i tempi sono cambiati. Con l’avvento del duo Succurro-Ambrogio è tutto cambiato. Convocano, con la grande responsabilità dello zerbino-presidente del consiglio comunale Peppino Bitonti, alle 8:30 di mattina per non fare partecipare la gente. Oggi, infatti, si è tenuto il consiglio più importante dell’anno per approvare il bilancio preventivo e i relativi collegati.
Con oltre un’ora e un quarto di ritardo sono iniziati i lavori. Metà dei consiglieri di maggioranza collegati da remoto come se ancora ci fosse il Covid.
Nei banchi dell’opposizione presenti Barile e Lacava. Assenti gli altri due saltimbanchi Salvatore Mancina, il quale in tutti i consigli fa tante “vave” senza nessun costrutto e poi sistematicamente si astiene. È diventato lo zimbello di Marco Ambrogio. L’altro consigliere di “opposizione”, si fa per dire, Antonio Nicoletti, lo stanno cercando a “Chi l’ha visto?”. Una fine indecorosa per chi voleva mangiarsi il mondo. Non vede, non sente e non parla, se non c’è convenienza lui non si muove, a lui della comunità poco importa.
Un precario della legge ex 15 solo perché chiedeva di avere notizie sul futuro occupazionale a “Calabria Verde”, su ordine del comunista con il culo degli altri, al secolo Marco a ‘mbroglia, è stato identificato addirittura dal comandante di stazione Tamburello!
Vi rendete conto? Un signor nessuno ordina e i carabinieri eseguono. Chissà perché le forze dell’ordine non segnalano che da anni i depuratori scaricano nel fiume Neto? Tamburello non ha tempo di andare a verificare o forse non è compito suo rilevare un reato? Vergogna, la legge non può essere forte con i deboli e debole con i forti. Chi indossa una divisa ha l’obbligo di vigilare e segnalare.
La sede più alta della democrazia trasformata in una zona franca per i reali e i consiglieri di maggioranza pronti ad ubbidire e approvare tutto quello che gli viene sottoposto. Una situazione drammatica che ha portato la città in un baratro molto profondo. Ennesima nota triste è il fatto che sia Lacava che Barile hanno abbandonato il consiglio senza votare contro: perché?
Povero San Giovanni in Fiore che fine hai fatto.