San Giovanni in Fiore, il “mezzo blitz” degli infami: “Arrestano noi senza nessuna prova fondata per favorire i veri spacciatori, ora basta!”

Era la fine di aprile quando la regina squallida Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza e sindaco di San Giovanni in Fiore, si complimentava con i suoi amichetti del porto delle nebbie (Cozzolino in primis, che di sicuro è l’ispiratore del “mezzo blitz” anche se ora è in esilio a… Catanzaro!) e persino con… i carabinieri per la patetica operazione antidroga di qualche giorno prima. Come da scontatissimo copione.

Noi invece ci chiedevamo una cosa: a San Giovanni in Fiore tutti conoscono tutti e tutti sanno che le persone coinvolte in questa operazione non sono altro che dei pesci piccoli, alcuni dei quali vengono da situazioni familiari assai critiche. Ebbene, noi ci chiedevamo; ma in tutta questa storia di quelli che forniscono la piazza di San Giovanni in Fiore che notizie abbiamo? I cosiddetti pesci grossi quando finiranno nella rete di Cozzolino l’ebetino?

Insieme a noi, i sangiovannesi si stanno chiedendo ormai da più di un mese, cosa stanno facendo la regina squallida e suo marito Marco a ‘mbroglia per la città. Dopo qualche mese dal loro insediamento avevano promesso il commissariato di Pubblica sicurezza. Che fine ha fatto? Cozzolino ha detto no? Le solite promesse da marinaio.

La comunità è abbandonata al proprio destino, per loro il Comune è solo un bancomat. Vengono a San Giovanni una volta a settimana, quando va bene, e arrivano con la macchina della Provincia con autista al seguito. Lo sanno anche le pietre ormai… Questa si chiama truffa ai danni di un ente, che visto i conti, è ormai al dissesto così come lo sarà il Comune. Ma queste cose al porto delle nebbie non interessano. 

Non hanno nessun dialogo con i propri concittadini. Il piano del palazzo di città dove “abitano” i reali è off-limits. Per accederci devi fare domanda almeno un mese prima. Più facile parlare con il Presidente della Repubblica che con là sindaca squallida. Se ti danno appuntamento ti fanno parlare con il comunista con il culo degli altri. Questi signori pensano solo ed esclusivamente ai propri interessi… Ma non scopriamo certo l’acqua calda. 

Oggi, dunque, ritorniamo sull’argomento del “mezzo blitz” di Cozzolino perché ci sono ragazzi che subiscono da più di un mese misure cautelari assolutamente ingiustificate. E oggi diamo voce a due di loro, che spiegano al meglio lo “spessore” di Cozzolino e della sua cummare… 

Buongiorno,

sono un ragazzo tratto in arresto con nessuna accusa fondata. Contro di me ci sono solo le accuse dei miei amici con i quali abbiamo mangiato, bevuto e consumato insieme… Nelle dichiarazioni dicono che non mi conoscono, che gli cedevo solo la droga e tutti dicono di essere stati messi sotto pressing e minacciati per firmare…

Ci sono dichiarazioni nelle quali dicono che la droga la consumavano insieme a me e che io non l’ho mai venduta e altre nelle quali dicono che gli davo 5-10 euro di erba… Ed è davvero chiarissimo a San Giovanni in Fiore che ci sono persone che vendono la droga e hanno attività floride, le quali per coprirsi la faccia ci hanno accusati a noi ragazzi di strada, che siamo nati nei problemi e continuiamo a viverci… e tra l’altro grazie a questi “insospettabili” protetti dalla “giustizia” siamo anche emarginati dal mondo del lavoro…

Io e le persone arrestate in questo blitz abbiamo tutti una situazione familiare a dir poco complicata: chi è senza padre e senza madre, chi vive da solo con la madre malata, chi ha perso il padre, chi con tutte le sue forze la mattina si alza e combatte anche contro i pregiudizi che ci tagliano la strada…

Eppure, il signor Cozzolino parla di blitz… ma quale blitz? Forse del blitz degli infami di San Giovanni che insieme ai carabinieri ci hanno mandato dentro… ma la maggior parte delle persone sono dentro senza prove fondate, lo sanno tutti a San Giovanni in Fiore.
E la sindaca, degna cummare di questo soggetto, invece di prendere posizione e aiutarci, ci infanga ancora di più…
Volevo anche aggiungere che tutti gli interrogatori dei pentiti che raccontano e firmano su di noi non sono mai stati videoregistrati: come mai? E come mai la maggior parte delle dichiarazioni sono identiche? E’ una vergogna!

Fin qui la testimonianza che abbiamo ricevuto. Prima di chiudere un appello agli avvocati cosentini che difendono i ragazzi incappati nelle grinfie di Cozzolino, tra i quali Maurizio Vetere e Chiara Penna. Possibile che non siete ancora “riusciti” dopo più di un mese a dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse? State dormendo? E perché dormite? Non volete dare fastidio a Cozzolino? Datevi una mossa, suvvia, ché a Cosenza non abbiamo l’anello al naso!