“San Giovanni in Fiore. La danza delle apparenze squallide, quando la politica diventa teatro e l’ospedale uccide”

“La danza delle apparenze squallide: quando la politica diventa teatro e l’ospedale uccide”

Furba, molto furba, ma non così tanto quanto la sua limitata intelligenza le farebbe credere. Così la ricordano in molti, così la descrivono ancora di più. Basta dare un’occhiata al suo profilo social, ormai trasformato in un campo di battaglia, dove critiche e malcontento si accumulano senza tregua. E lei? Silenzio. Nessuna risposta, nessun tentativo di confronto. Un atteggiamento che conosciamo fin troppo bene: aspetterà che la rabbia si dissolva, farà passare il tempo, e poi tornerà con le sue solite trovate, le sue immancabili luminarie scintillanti – che forse avrebbe fatto meglio a spegnere – e le sue trovate superficiali, tra cui una ciclovia fantasma, simbolo perfetto della sua inconsistenza politica e del suo squallore umano.

Un oggetto. Sì, un oggetto nelle mani di chi tiene davvero le redini del potere, trasformata in una pedina cinica, spietata, e senza vergogna. Perché di questo si tratta: di un gioco di squallide apparenze, dove tutto è luce e spettacolo, mentre il buio della realtà rimane in secondo piano. Ma cosa si aspetta la popolazione adesso? Basta chiacchiere vuote, basta lanci di fumo negli occhi sotto forma di finanziamenti per progetti effimeri, privi di senso e di utilità.

L’ospedale di San Giovanni in Fiore che uccide è un simbolo del fallimento. Mentre le luminarie splendono e gli eventi si susseguono, l’ospedale di San Giovanni in Fiore continua a languire. Reparti depotenziati, personale ridotto all’osso, servizi essenziali ormai al limite dell’inutilità. La struttura, un tempo punto di riferimento per l’intera comunità, è oggi lo specchio di una politica miope e priva di visione. Si promettono interventi, si annunciano finanziamenti, ma di concreto non si vede nulla. E mentre tutto questo accade, chi ha bisogno di cure urgenti deve spesso rivolgersi a ospedali più lontani, affrontando disagi enormi in termini di tempo e di sicurezza.

Fino a qualche giorno fa, la sindaca parlava di un ospedale funzionante, lodava le sue azioni e attaccava con veemenza chiunque osasse mettere in dubbio la reale efficienza della struttura. Chi criticava veniva etichettato come disfattista, allarmista, pessimista. Ma si può davvero essere ottimisti di fronte alla realtà imprevedibile della salute? È facile sorridere e vantarsi quando non si ha bisogno di cure immediate, quando non si deve affrontare l’angoscia di una corsa contro il tempo per trovare un posto letto o ricevere assistenza. Ma chi vive queste difficoltà sa bene che l’ottimismo non basta, servono fatti. E di fatti, finora, se ne sono visti ben pochi.

La popolazione non vuole più ascoltare parole vuote. Vuole fatti: l’ospedale deve tornare a essere un presidio di salute efficiente, con reparti funzionanti e personale sufficiente per garantire cure tempestive e di qualità. Serve un piano di rilancio serio e strutturato, che parta dalle reali necessità del territorio. Non si può continuare a ignorare un problema così evidente. La salute non è un privilegio, è un diritto, e l’ospedale di San Giovanni in Fiore deve tornare a garantirlo pienamente.

È tempo di cambiare rotta. Basta spettacoli, basta promesse irrealizzabili. Si investa davvero nella sanità, si riporti l’ospedale alla sua funzione originaria: essere un luogo di cura, un punto di sicurezza per chi vive in questa comunità e non ha alternative. Solo così si potrà ricostruire la fiducia ormai perduta e ridare dignità a un territorio troppo a lungo trascurato. Ma per farlo bisogna cambiare sindaco… 

Lettera firmata