Salvatore Mancina, già sindaco di Cerisano, si è venduto per un piatto di lenticchie alla monarchia di San Giovanni in Fiore, notoriamente protetta dal porto delle nebbie di Cosenza.
Il personaggio, già socialista, poi democratico e adesso “civico-monarchico”, dopo aver portato il suo Comune di Cerisano al dissesto, è venuto a cercare fortuna a San Giovanni in Fiore, paese di origine del padre, già sindaco della città.
Lo hanno “pilotato” Peppino Bitonti detto “paperella”, dirigente medico dell’Asp di scarsa qualità, oggi presidente del consiglio comunale a libro paga dei reali, e Angelo Gentile, altro personaggio di “grande cultura” politica. Loro due – Bitonti e Gentile – avevano visto in questo personaggio un politico in grado di fare la differenza…
A Mancina junior poi è arrivato anche il sostegno convinto e incondizionato dei cugini Giuseppe e Salvatore Lammirato insieme a quello dell’ex consigliere provinciale Saverio Audia, che dopo aver spinto Lacava a far celebrare le primarie del Pd contro Belcastro, l’hanno abbandonato al proprio destino per scegliere proprio l’uomo della provvidenza che veniva in soccorso da Cerisano.
A distanza di qualche anno si sono accorti (persino Peppino Bitonti ed è quanto dire…) che non solo Mancina junior è un politico molto modesto ma anche che è un amministratore incapace! Capisce poco di numeri e non sa nulla di di nulla!
Dopo essere uscito sconfitto dalle elezioni comunali del settembre 2020, Salvatore Mancina si era collocato all’opposizione. Aveva persino iniziato una battaglia contro la regina capra e il comunista con il culo degli altri con molta determinazione. Aveva fatto anche breccia nella pubblica opinione, pensate un po’. I sangiovannesi avevano immaginato di rivedere in lui il padre, Giovanni, sindaco popolarissimo nei primi anni Ottanta. Ma è stata solo una pia illusione.
Dopo il primo anno, il giovane Mancina si è prostituto in maniera vergognosa. Il Mancina è stato licenziato dalla clinica “Misasi” dove lavorava come analista e allora Ambrogio ha colto la palla al balzo e gli ha trovato un posto all’INRCA, leggendaria struttura privata convenzionata dove pullulano i parassiti come il Mancina; poi, pur di avere anche qualche altra prebenda, ha mollato l’opposizione e si è avvicinato e collocato nella maggioranza tanto da partecipare anche alle riunioni con i “Fratelli d’Italia”.
Sta girando in rete un video che lo vede attaccare la sindaca nell’ormai lontano 2021. Col tono di voce possente (!) attaccava a testa bassa la regina e la sua corte. Tutti erano entusiasti e pensavano che fosse davvero simile al padre. Nemmeno a parlarne. Si è venduto in maniera spudorata! Un personaggio senza né arte né parte. Oggi è diventato un vero e proprio portaborse di Ambrogio. Un lecchino che sta lì per qualche rimborso spese. Il padre si starà rivoltando dalla tomba.
Povera San Giovanni in Fiore che fine che hai fatto!









