San Giovanni in Fiore. La tragicomica gestione di un rovinoso incendio: tutta la verità che nessuno dice

I reali di San Giovanni in Fiore sono molto, molto nervosi. 
Dopo il Ferragosto nero che ha visto la città senza acqua per oltre 48 ore tanto da rischiare un problema sanitario, si sta scivolando sempre più in basso. E la sindaca si è presa le critiche feroci di tutti i sangiovannesi per la sua latitanza. Era già successo 3 anni fa ma la lezione non è servita.

Ci mancava, a rendere il post Ferragosto un vero inferno, un incendio nella zona sud del paese, che non è stato provocato da un fulmine come qualche lecchino ha provato a sostenere senza un minimo di vergogna... Il rogo ha lambito le case, per mettere a nudo, ancora una volta l’assenza totale della Succurro. Lontana, come spesso le succede, da San Giovanni. Una sindaca sempre in ferie… in vacanza da una vita… Di certo sempre presente quando c’è da arraffare lo stipendio insieme a quel mezzo uomo del marito.

Riguardo alla spiegazione data dal giornalista sig. Franco Laratta sulla solita televisione del potere, secondo cui i due focolai d’incendio sarebbero stati provocati da un fulmine, facciamo presente che alle ore 15 si è avvertito un fortissimo tuono, che proveniva però dalla zona Bacile (a nord dell’abitato) e non dalla zona a sud (Junture e Abbazia), che è quella dove si è appiccato poi l’incendio.  È strano che, dopo un tuono fragoroso, scenda poi dal cielo un fulmine senza pioggia. Ma a San Giovanni, con tutto il rispetto, la parola di… Laratta vale come il due di coppe quando la briscola è a spade.
Noi non siamo esperti di Meteorologia. Ma per fortuna la questione non è meteorologica, bensì politica. Naturale o doloso che sia l’incendio, il punto da sottolineare è la gravissima inefficienza del servizio AIB regionale nel paese della Calabria – San Giovanni in Fiore appunto – col maggior numero di operai idraulico-forestali che, d’estate, solo per la reperibilità percepiscono in busta paga il +5% di maggiorazione sulla paga base, e il +25% sulla paga giornaliera conglobata. Parliamo di 450 operai forestali + altri 300 ex LPU o “giubbe rosse” (precari istituzionalizzati ex Legge 15 promossa da Maiolo).

I vigili del fuoco sono intervenuti solo alle ore 18.36, mentre l’incendio (con doppio focolaio) è iniziato alle ore 15 circa.

I vigili del fuoco sono ospitati a spese del Comune in un fabbricato di proprietà del sig. Iaquinta Saverio, titolare della ditta edile ‘mpiernu, molto famosa per due motivi:
1) perché intascava sempre gli ANF (assegni al nucleo familiare) dei propri operai, pur riportandoli in busta paga…
2) perché buscava sempre lavoretti pubblici in subappalto dalla Provincia di Cosenza governata da Palla Palla.

Lo stabile fittato da Iaquinta al modico prezzo di 5.000 euro mensili è ubicato presso il bivio Nord prima della ex Scuola Alberghiera.

Il contratto è stato stipulato con la precedente Amministrazione di Pinuzzu Belcastro, ex segretario della Cisl Cosenza, che cercò fortuna in politica dopo essere stato trombato al congresso da Tonino Russo…

L’amministrazione della regina delle capre ha sempre pagato i 5000 € di fitto al mese, senza soluzione di continuità, e senza sollevare ragioni di “rescissione del contratto per ragioni di pubblica utilità” legate al fatto che il Comune dispone di capannoni comunali liberi e atti a ospitare le unità locali dei vigili del fuoco.

Nasce spontaneo il sospetto che, a fine contratto, la parassita sostituirà il fitto a ‘mpiernu con il fitto all’ex gommista Rosario Marano (oggi promosso a Capitan Maggiore dei Vigili Urbani), il quale ha già locato al Comune per anni, e totalmente a vuoto, un proprio fabbricato sito presso il Bivio Sud di San Giovanni.
E sarebbe un déjavu regalato ai sangiovannesi dalla regina delle crape.

Ma torniamo all’incendio di ieri. Lei, la regina de noantri, ha cercato di tranquillizzare, tramite un post su Facebook, i residenti del quartiere senza esserci. Vi rendete conto? La gente con il fuoco vicino alle case e lei a parlare sui social. Nemmeno un minimo di solidarietà e di vicinanza alle famiglie che stavano rischiando di perdere tutto. Lascia quei poveracci di assessori a rappresentarla.
La regina e il marito li hanno visti al mare, ad Amantea, tanto i “paesani” possono anche bruciare: chissenefrega…