Non umiliatevi più. Non c’è posto per voi nella società dei potenti. Piuttosto allontanatevi, scappate, fuggite da essa! Senza voltarvi. E anche se il cuore sarà colmo di dolore, preparate le valigie e partite. Come fecero tanti prima di voi. Come molti ancora fanno: andate!
Vi diranno di restare? Sì, lo faranno!
Vi prometteranno un futuro migliore. Quando? Durante la prossima campagna elettorale, allorché sarà necessario un numero, di sicuro, non indifferente di voti perché il loro potere non decada e il loro sedere rimanga incollato a quella poltrona che, inesorabilmente, produce e produrrà, senza fatica, profitti illimitati e vertiginosi. Sarete, certo utili, molto utili, per la buona riuscita della loro promozione.
Guardatevi un attimo attorno: cosa hanno ottenuto quelli prima di voi da loro?
Fate attenzione, non svendete la vostra dignità! Il tempo passa e voi invecchierete, ignari dello scorrere inesorabile degli anni. E tardi vi accorgerete di quanto inutili siano state le vostre proteste.
Vi hanno accusato già! Ma solo perché ancora non siete indispensabili. Solo perché adesso non servite loro.
Il potere uccide chi non si piega ad esso!
Non c’è niente per voi! Non vi basta?
E’ una città (e chiamarla città fa ridere così) in cui vivono tutti coloro che pensano di essere stati più intelligenti a rimanere nel luogo di origine. Si sentono più furbi degli altri perché godono di benefici indistruttibili. Redditi eccelsi per i ruoli apicali. Pensate davvero di poter entrare in questa ristretta cerchia? Non illudetevi, non ci sarà mai spazio per voi.
Uno schieramento netto divide i cittadini. Lo vedete? Da una parte gli arricchiti, dall’altra i disperati, ignorati, beffeggiati, dimenticati. “E nessuno dovrà rimanere indietro”. Lo slogan ripetuto, scritto, imparato a memoria, è talmente sconsiderato da far venire il voltastomaco. O forse voi credete davvero che nessuno rimarrà indietro?
Osservate ancora.
Quanti all’interno della casa di cristallo sono i residenti locali? Lo straniero ha invaso la città con il permesso di tutti quei professionisti che sotto il gazebo rosa, con in bocca il sigaro, aspettavano ridicolmente il miracolo del secolo. Miracolo che poi si è disciolto come neve al sole! Dopo il suono della tromba amica.
Non vi è bastata la sceneggiata? Non vi bastano quei sorrisi eclatanti che nascondono la ricchezza di quella inutile realtà che hanno creato?
Pensate di essere i prossimi affidatari di incarichi da milioni di euro? A chi sono affidati i progetti migliori?
Credete che li affideranno a voi?
E allora basta. Lasciateli vivere in pace, non disturbateli, non lottate perché non otterrete nulla.
Non dimenticate però tutti coloro che hanno permesso tutto questo. Non dimenticateli alle prossime elezioni. Si ricandideranno, sappiatelo!
Ancora una volta scappate, magari poi ritornate a fare un saluto.