A San Giovanni in Fiore, quando uno ti fa un favore, devi ricambiare. C’è un antico detto che recita: “Te cacciare l’obbrigazione”.
Il direttore di un periodico silano “l’obbrigazione” se la sta togliendo con gli interessi. Poiché i reali – la sindaca e suo marito -, hanno assunto la figlia ai servizi sociali, il padre si è di fatto “venduto” senza nessuna vergogna. Da corrispondente di un quotidiano calabrese passa i giorni a osannare la regina squallida e Marco a ‘mbroglia. Non fa più il giornalista imparziale ma è diventato un vero e proprio megafono dei reali. E pensare che Antonio Mancina, questo il nome del giornalista, è stato anche candidato con il Pds…
Oggi, dopo l’assunzione della figlia, si è messo a completa disposizione dei governanti. Sul suo periodico locale, poi, ha superato tutti i limiti. Un vero e proprio “bollettino” del municipio.
In molti che collaboravano con il Quindicinale hanno deciso di lasciare il giornale perché non condividevano la linea sfacciatamente pro amministrazione.
Nessuna critica a chi sta massacrando la città di Fiore. Sempre a disposizione!
L’ultimo numero ha messo in copertina l’ex governatore Mario Oliverio, suo ormai ex grande amico da quarant’anni, che esce da un uovo di Pasqua con un titolo eloquente: “Toh chi si rivede”. Noi abbiamo avversato Oliverio e rivendichiamo le cose scritte. Dire però che non è presente da sempre nella sua città natale significa scrivere un’eresia.
La sindaca squallida e la sua amministrazione stanno inaugurando opere realizzate con finanziamenti elargiti dalla giunta regionale che guidava Oliverio. A San Giovanni lo sanno tutti.
Palla Palla, nella sua città, ha “aracquatu tanti carduni” i quali, non appena ha perso il potere, gli hanno voltato le spalle. Ce n’è una lunga lista che prossimamente vi sottoporremo. Parliamo di personaggi, ad iniziare dal vicesindaco, più comunemente conosciuto come ‘u lintarnune, il quale è diventato il suo più acerrimo nemico! E ce ne sono ancora tanti, per i quali, tuttavia, Oliverio adesso è diventato il grande incubo. Se si candida lui contro la regina squallida il risultato è scontato: vince Palla Palla a mani basse. E loro, i traditori, che fine faranno? Intanto noi prendiamo nota e alla fine presenteremo il conto. A tutti, nessuno escluso.