Rosaria Succurro, si prepara a lasciare la città di San Giovanni in Fiore per andare a sedere a Palazzo Campanella in quota “Occhiuto Presidente”.
L’elezione a consigliere regionale, però, non è stata salutata con gioia dai reali.
I 2200 voti presi dalla sindaca suonano, per loro, come una sconfitta. Infatti si aspettavano da 4.500 voti in su. Tutti i lecchini erano neri ieri. Volevano fare cappotto ma la gente non li ha premiati come lor signori speravano. Devono ringraziare i tanti precari che per bisogno hanno creduto alle promesse elettorali inverosimili. Non ci fossero stati loro con le famiglie e spinti dalle cose che gli hanno raccontato avrebbero rimediato una figura ancora più barbina. Insomma, il dato non è stato di loro gradimento.
Intanto Marco a ‘mbroglia va via, e lascia soli tutti quei galoppini che lo hanno sostenuto, a rispondere di tutte le malefatte, proprio così, la Succurro con suo marito hanno spolpato in tutti i modi il comune, ora, man mano le cose verranno fuori e a risponderne ci saranno Peppino Bitonti insieme agli assessori che finora hanno tenuto il sacco, una vera e propria banda di imbecilli, cornuti e mazziati. Una cosa ormai è certa: “al nemico che scappa ponti d’oro”.
Forse nella città di Fiore si tornerà a respirare aria di democrazia; verranno messe da parte paure e ricatti e si tornerà a vivere come sempre.
Intanto si fa sempre più strada la possibilità che la regina squallida revochi la delega al vicesindaco Salvatore Cocchiero per mettere al suo posto un loro lecchino che possa rispondere a Marco a ‘mbroglia per questi ultimi mesi della consiliatura. ‘U lintarnune’ è accusato dalla coppia di non aver fatto convergere i propri voti sulla sindaca e per questo deve essere epurato. Chissà che ne pensano i dirigenti di “Fratelli d’Italia”. Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle.
Purtroppo i tempi per vederli fuori dal comune sono ancora relativamente lunghi ma di sicuro se ne andranno. Il cammino è solo all’inizio! Quando succederà la San Giovanni per bene sicuramente festeggerà.









