«A San Giovanni in Fiore non parte la raccolta differenziata, nonostante sia stata aggiudicata da mesi. A pagare gli errori del Comune sono dunque i cittadini, che pur versando tasse elevatissime restano senza il servizio, con tutti i relativi costi. L’amministrazione guidata da Giuseppe Belcastro non vuol risponderne politicamente e ripara in un silenzio inammissibile».
Lo affermano in un comunicato congiunto il consigliere comunale Antonio Lopez, di San Giovanni in Fiore (Cs), e il presidente dell’associazione di tutela “La Voce di Fiore”, Emiliano Morrone, che stamani sono stati sentiti presso la Procura della Repubblica di Cosenza «per fornire – precisano – gli elementi chiave di un appalto privo di chiarezza e stranamente non arrivato alla firma del contratto, a riprova che il municipio teme le relative ripercussioni».
«In particolare – spiegano Lopez e Morrone – il passaggio dalle sei ore lavorative alle attuali quattro è avvenuto durante la proroga dei termini per la presentazione delle offerte, creando un problema insormontabile. Inoltre, ad oggi non è stato argomentato l’inserimento di ulteriori unità lavorative in clausola di salvaguardia, individuate in assenza di criteri predefiniti e del tutto estranee alla cooperativa che ha finora gestito il servizio rifiuti. Il sindaco Belcastro ha parlato, a riguardo, di un avallo del prefetto, benché negli atti non figuri alcuna traccia».
«Per finire – concludono Lopez e Morrone – il responsabile unico del procedimento di gara non ha ancora risposto alle criticità già evidenziate, sia in ordine alla mancanza di accordi sindacali preventivi, sia per l’operatività fuori ambito territoriale di Locride Ambiente, esclusa dallo statuto della medesima società, vincitrice della gara in Ati. Ci auguriamo che, come spesso accade, a dare risposte certe siano la allora Procura della Repubblica e la Corte dei conti, data l’indifferenza finora mostrata dagli uffici municipali e dalla componente politica di maggioranza».