San Giovanni in Fiore sempre più succursale di Occhiuto: il ritorno dell’uomo-zainetto

Giuseppe Nardi

San Giovanni in Fiore da saccheggiare, ecco che ricompare l’uomo-zainetto come un fungo velenoso! Come non detto. Riavvolgiamo il nastro. Sembrava che ce lo fossimo tolto dalle palle e invece i parassiti della “scuderia Potestio-cazzaro” sono duri a morire. Eccolo rispuntare come un fungo velenoso, uno di quei geni di “dirigenti di fiducia” del cazzaro: Giuseppe “uomo- zainetto” Nardi, ex direttore di Ragioneria al Comune di Cosenza, tornato a casa dopo il dissesto con la sua gobbetta e il Rolex sul polsino, passato alla storia perché in una notte è riuscito a fare 360 determine prima di certificare il “fallimento” di Cosenza.

Sotto le direttive del cazzaro, che doveva solo pagare i propri debiti, Giuseppe Nardi è stato uno dei fautori del dissesto che ha portato la città di Cosenza alla rovina.
Oggi l’uomo-zainetto si è trovato un’altra “minna” da ciucciare fino a svuotarla, il Comune di San Giovanni in Fiore. Con Decreto 10937 del 9 giugno scorso la sindaca Succurro, messa a capo della succursale di Occhiuto in Sila, ha dato incarico all’uomo-zainetto per il Nucleo di Valutazione.

Ebbene sì, la sindaca-assessora di Mario Occhiuto (che ha preferito continuare a prendere l’indennità di Cosenza perché più sostanziosa) lo ha “sistemato” nell’organismo che è “deputato a vigilare e valutare le performance” del personale dirigente del Municipio sangiovannese. Quindi un ex dirigente che ha fortemente contribuito al dissesto di un Comune come quello di Cosenza, adesso deve valutare i Dirigenti del Comune di San Giovanni… Cose da pazzi! E scommettiamo che tra un po’ andrà in dissesto anche “la capitale” della Sila?
Nardi è sempre stato un parassita della Pubblica amministrazione, tanto a pagare siamo noi e questa volta se ne va a casa con 3.500 euro praticamente senza lavorare.
Faranno fallire anche San Giovanni. E la sua nomina arriva dopo quelle di Alessandro Martire e dell’amica di Rosaria che viene dal Nord. Per non parlare dell’ormai leggendario marito della Succurro, Marco Ambrogio, onnipresente al Comune tra l’ilarità generale.
I presupposti per il fallimento ci sono tutti, la scuola è quella dell’arricchimento personale, la stessa scuola che la Succurro ha trasferito a San Giovanni e che tutti loro, cazzaro e parassiti al seguito, vorrebbero esportare anche alla Regione Calabria con Robertino il cazzarino. Ma stavolta abbiamo la sensazione che non ci sarà trippa per gatti.