La regina squallida e Marco a ‘mbroglia in quasi 5 anni hanno letteralmente distrutto il comune di San Giovanni in Fiore.
La città è allo sbando. Randagi e cinghiali ormai la fanno da padroni. La gente, soprattutto nel popoloso quartiere dell’Olivaro e nella zona del Petraro, ha paura di uscire perché gli ungulati si aggirano numerosi e minacciosi sempre più vicini alle abitazioni. Stessa cosa per i cani (a proposito nessuno del Comune ha fornito notizie su dove sono finiti 55 cani catturati non si sa da chi e dove sono stati portati. Che fine gli avranno fatto fare a queste povere bestie?).
Ma non è delle bestie che ci interessiamo oggi. Abbiamo avuto notizia che ormai da giorni hanno tagliato l’energia elettrica al capannone che custodisce i mezzi del Comune e al Palazzetto dello Sport. Una cosa mai successa nella storia sangiovannese, ma pensiamo che non sia mai successo forse in nessun comune d’Italia.
Basta farsi un giro nei pressi del capannone per vedere le porte aperte. Infatti, funzionando a corrente, i dipendenti non le hanno potute chiudere. Eppure il fornitore di energia aveva avvisato da tempo; era stata ridotta l’energia elettrica nella speranza che trovassero i soldi per pagare le bollette… La società quindi, non avendo ricevuto il saldo delle bollette scadute, ha provveduto al distacco definitivo. Una vergogna senza fine. Si pensa solo a selfie, feste e festini con mangiate nei vari ristoranti a sbafo.
In tutta questa storia non capiamo come fanno gli assessori e i consiglieri comunali sangiovannesi a camminare per strada senza vergogna: possibile che non si rendono conto della situazione? Del resto bisogna dire che Marco a ‘mbroglia è stato bravo a scegliere queste mezze figure che ha accontentato con qualche briciola mentre lui sta mangiando a tutta forza, come se non ci fosse un domani.
A proposito di feste siamo venuti a conoscenza che i “Nomadi”, pagati dal Comune per la festa patronale (che c’entra l’amministrazione comunale con la chiesa?) hanno pagato, con determina firmata dal solito Alessandro Martire, braccio armato della coppia, la cospicua somma di 43 mila euro. Lo storico gruppo italiano ha un cachet di 15.000 euro, perché il comune di Fiore ne ha pagato il triplo, chi ci ha mangiato? Tanto per cambiare, si sente puzza di truffa bella e buona e i sangiovannesi pagano… In attesa che qualcuno dal porto delle nebbie dia segnali di vita.