La tragica morte di Serafino Congi, 48 anni, sposato e padre di due bambine, ha destato grande emozione, tristezza e tanta rabbia a San Giovanni in Fiore. Una morte assurda che poteva essere evitata se ci fossero stati i medici e i mezzi necessari ad una “emergenza-urgenza” che si rispetti.
I sanitari che sono in Pronto soccorso e al 118 della città di Fiore sono pochi e senza mezzi. A nulla sono valse le richieste di avere immediatamente un’ambulanza medicalizzata.
Purtroppo, in questi ultimi 5 anni l’ospedale si sta spegnendo come una candela. Le promesse da marinaio della sindaca e della sua assessora fantasma, Claudia Loria, sono cadute nel dimenticatoio. Avevano promesso mari e monti. Tutte bugie!
Il direttore sanitario facente funzioni, Antonio Nicoletti, cosa ha da dire su questa tragedia? E’ diventato muto anche lui come la sindaca? Sfrutta il suo ruolo solo per fare favori agli amici e se l’ospedale va in malora a lui poco importa, a lui importa solo poter esibire un pennacchio, “ominicchio” da quattro soldi lo definiscono i sangiovannesi. E hanno ragione da vendere.
Quando, nello scorso mese ottobre, la Cgil aveva organizzato un sit-in davanti all’ospedale per richiamare l’attenzione del commissario ad acta della sanità calabrese Roberto Occhiuto sulle carenze che erano lampanti all’ospedale, la sindaca, con la proverbiale arroganza che la contraddistingue, ha detto e scritto che all’ospedale non mancava nulla; diceva che la struttura era funzionante perché c’erano medici, infermieri e mezzi. A distanza di pochi mesi arriva la morte di un giovane padre proprio per la mancanza di sanitari e dei mezzi che servivano a salvare una vita umana.
Evidentemente a lei interessa poco della salute dei suoi “concittadini” altrimenti non avrebbe pubblicato, come se niente fosse accaduto, foto che la ritraggono sorridente in Kosovo. Unanimi i commenti: “chissà se la tenessero là e ci liberassero per sempre della sua… presenza!”
I sangiovannesi stanno puntando il dito contro i consiglieri comunali che la mantengono al potere per avere in cambio poche briciole. La gente è stanca di feste e luminarie. Chiede solo di avere una classe politica in grado di amministrare questa città.
E’ possibile che un sindaco viene un solo giorno a settimana quando va bene? E’ giusto che il terzo piano del palazzo di città, dove alloggiano i reali, sia off-limits per i cittadini?
Intanto, la salma del povero Serafino è stata trasferita durante la notte a Cosenza per l’autopsia. Noi non perdiamo occasione per ricordare alla famiglia di procedere con una causa civile ed evitare di presentare una denuncia penale e di conseguenza il porto delle nebbie, pronto a insabbiare tutto come sempre. Serafino merita giustizia, non si può morire così, no, non è giusto.








