dalla pagina FB Spazio Civico Calabria
A questo punto non è più semplice “ritardo”, è una scelta politica. Sono infatti passati più di 15 giorni dalla proclamazione a consigliere regionale del sindaco di San Giovanni in Fiore, l’incompatibilità è lampante e la legge è chiarissima… eppure gli amministratori locali continuano a non fare ciò che è loro dovere ossia convocare il Consiglio prendendo atto della decadenza e ratificando ciò che la legge certifica in modo semplice e chiaro.
E allora basta ipocrisie, la responsabilità di questo immobilismo ha nomi e cognomi… quelli degli amministratori che stanno lasciando il Comune in una zona grigia che non dovrebbe esistere. È legittimo dunque chiedersi perché gli amministratori stanno bloccando un atto dovuto, e di conseguenza tutto l’apparato amministrativo? Perché non rispettano i tempi e gli obblighi che la legge impone? Che cosa hanno paura di perdere se si procede come si deve?
Perché qui non si parla più di semplice burocrazia, si parla di amministratori che con la loro inerzia rischiano di portare l’ente verso possibili responsabilità amministrative, contestazioni di irregolarità procedurali e perfino l’intervento degli organi di controllo. E allora la domanda diventa ancora più pesante: quali giochi di potere stanno proteggendo? Quali equilibri interni stanno cercando di salvare impedendo che il Consiglio faccia ciò che la legge già certifica? Gli amministratori devono smetterla di nascondersi dietro il silenzio, devono assumersi le loro responsabilità in quanto democraticamente eletti e quindi obbligati a lavorare nell’interesse dell’intera comunità senza perseguire secondi fini e devono farlo subito perché San Giovanni in Fiore non merita un’amministrazione che gioca a tirare la corda sulla pelle delle istituzioni. Amministrativamente parlando vergognosi, moralmente non pervenuti… uno spettacolo di pura indecenza da cui il nostro paese doveva essere esentato.









