La mancanza di acqua nella città di Fiore è ormai diventato un vero e proprio problema.
I reali sono a Cosenza e dei guai che sta passando la comunità se ne fregano poco. Lor signori vivono nella casa dorata della città dei Bruzi, nel feudo donnicese del comunista col culo degli altri “convertito” al berlusconismo occhiutizzante e chi si è visto si è visto!
A San Giovanni in Fiore hanno lasciato il cane da guardia, l’assessore Luigi Foglia (detto la pampina) a gestire una situazione più grande di lui. Ché il vicesindaco, u lintarnune, non sa fare manco una “o” ccu nu bicchiere, con decenza parlando.
Intanto, nella città sono tantissime la caldaie dei riscaldamenti che stanno saltando. Molte famiglie sono rimaste al freddo con bambini piccoli ed anziani in casa. Tanti b&b hanno dovuto chiudere per mancanza di acqua. I bar stanno usando bicchieri di plastica e hanno chiuso i bagni e le persone sono costrette a fare i bisogni per strada. Una situazione davvero grottesca per la capitale della Sila, che nella sua storia non ha mai vissuto una cosa del genere.
La gente si sta sfogando sui social ma alla regina delle crape (che rende meglio delle capre) e a Marco a ‘mbroglia evidentemente interessa poco, loro sono preoccupati solo di organizzare un gran cenone di Capodanno in un posto dove l’acqua c’è e in abbondanza.
Hanno fatto fuori gli idraulici che da una vita hanno gestito i serbatoi. Il cameriere (con tutto il rispetto per chi svolge questo mestiere con dignità) ha avocato a sé la gestione e i frutti sono sotto gli occhi di tutti.
Una città allo sbando. E i lecchini sono pronti a sbandierare feste e festini.
Che fine ingloriosa ha fatto la città di Gioacchino.