San Nicola Arcella. Arcomagno, meno cassa e più sicurezza

San Nicola Arcella. Arcomagno: meno cassa e più sicurezza

di Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino

Il resoconto pubblicato dalla Pro Loco di San Nicola Arcella circa la prima settimana di gestione del sito Arcomagno, iniziata il primo di luglio, ci consente di fare alcune considerazioni.

Rileviamo il dato riportato dell’affluenza, circa 5 mila persone in una settimana che proiettato sul mese di agosto, il mese più affollato, fanno prevedere realisticamente una presenza in due mesi di oltre 50 mila persone.
Intanto vogliamo rimarcare che per molto tempo, l’unica voce che si è levata sul territorio per la tutela del sito naturalistico dell’Arcomagno , completamente abbandonato a se stesso, all’incuria, alla sporcizia, ai bivacchi, agli attendamenti diurni e notturni, è stata Italia Nostra. Siamo stati i primi a parlare di bigliettazione allo scopo di trovare le risorse per tutelare questo sito prezioso, reso fragile e sfruttato senza regole , visto anche l’immobilismo delle Istituzioni. Questo obiettivo ha fatto strada ma non ancora compiutamente. Resta irrisolto il problema della sicurezza dei visitatori, problema importantissimo , ma messo ancora in secondo piano.

Lo scorso anno sono state revocate tutte le ordinanze di chiusura del sito che non hanno mai avuto efficacia, ma sono servite per tutelare gli Amministratori. Per la revoca delle ordinanze (n. 15 del 28.07.2001, n. 22 del 23.07.2010, n. 22 del 11.11.2019) si è fatto ricorso al verbale di collaudo del 08.07.2019 relativo ai lavori compiuti in quell’anno per la messa in sicurezza del sentiero. In tale verbale i tecnici affermavano che i lavori avevano solo mitigato il rischio, (infatti sono continuate la caduta massi e le frane, una addirittura il 28 agosto successivo al collaudo e proprio dove si era intervenuto con i lavori, fortunatamente quando non passava nessuno altrimenti le conseguenze sarebbero state gravissime) e consigliavano, evidentemente al fine della sicurezza, “L’ACCESSO AL SENTIERO NATURALISTICO DELL’ARCOMAGNO AI VISITATORI SOLO ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI PERSONALE FORMATO E CON APPOSITE VISITE GUIDATE ORGANIZZATE”. 

Con questa dicitura gli Amministratori hanno ritenuto si potessero revocare le tre Ordinanze di chiusura, malgrado, come i noti avvenimenti hanno dimostrato sono proseguite le frane e la caduta massi , l’ultima quest’inverno evidenziata dal masso presente presso lo specchio d’acqua dell’Arcomagno.
Ora sono finiti gli attendamenti notturni ed i bivacchi, la sporcizia ed il degrado, il super affollamento della spiaggia ed i tuffi pericolosi, l’Arcomagno si visita e poi si esce. Bene, è quello che volevamo e per il quale ci siamo spesi.

Ma rimane irrisolto il problema della sicurezza dei visitatori e nulla è stato fatto perché almeno le misure consigliate dai tecnici venissero rispettate. All’Arcomagno non ci sono visite guidate organizzate da personale formato alla sicurezza. All’Arcomagno si entra in ciabatte su un percorso sconnesso e pericoloso, il più delle volte in costume arrivando direttamente dalla spiaggia. Il sentiero è attraversato singolarmente dai visitatori senza alcuna guida e senza un idoneo equipaggiamento rapportato ai pericoli segnalati: caduta massi e frane. A QUESTO DOVEVANO SERVIRE LE VISITE ORGANIZZATE E GUIDATE che non avrebbero certo potuto consentire un afflusso di oltre 800 visitatori di media al giorno. Si vuole invece fare cassa con le alte presenze e si scaricano le responsabilità di un eventuale incidente sui visitatori (“ escursionisti “).
Cassa o sicurezza? Prevenire è importante per non doversi poi fasciare la testa.