Il consigliere regionale del PD Giuseppe Aieta si è sospeso dal partito. Una decisione maturata da qualche tempo e comunicata, attraverso una lettera ufficiale, al segretario nazionale Matteo Renzi, al segretario regionale Ernesto Magorno e ai rappresentanti in carica alla Regione Sebi Romeo e Mario Oliverio. Nella missiva, pubblicata ieri sul sito ufficiale del consigliere regionale, le ragioni della sospensione. Che sono tutte da addebitare alla mancata rimozione dei commissari della sanità calabrese, Massimo Scura e Andrea Urbani, designati ovviamente da Renzi.
“A seguito delle modifiche introdotte con la legge di stabilità 2015, che sancisce l’incompatibilità tra organi istituzionali e funzioni commissariali – scrive Aieta -, il 12 marzo 2015 sono stati nominati commissario l’ing Massimo Scura e sub commissario il dott. Andrea Urbani con apposita deliberazione del Consiglio dei Ministri. In questo anno e mezzo i commissari non hanno brillato per risultati positivi tant’è che la spesa sanitaria é cresciuta a fronte di una qualità dei servizi sprofondata ai minimi storici come dimostrano i rilievi del Tavolo Adduce dove si é rappresentato il livello minimo dei Lea che hanno posto la Calabria al penultimo posto tra le regioni italiane…”.
“Il punto politico, però, risiede nel fatto che i calabresi – prosegue Aieta – non distinguono più tra l’azione dannosa dei commissari e quella del partito democratico che è forza di governo alla Regione e al Governo. Il clima in Calabria é divenuto pesante per via della diffusa indignazione che ad ogni latitudine ha contagiato i cittadini e gli operatori sanitari.

E’ sotto gli occhi di tutti come i commissari Massimo Scura e Andrea Urbani, alimentando uno scontro istituzionale che non ha precedenti, abbiano gestito finora la sanità calabrese attraverso una produzione smisurata di decreti con un unico tratto distintivo determinato dalla superficialità e dal pressappochismo che emergono in tutta la loro evidenza mostrando, in qualche caso – sostiene Aieta -, anche il segno dell’arroganza sconfinata nell’abuso. Si pensi a tutte le disposizioni di volta in volta adottate, corrette e ritirate”.
“E’ giunto il momento di riconoscere che la struttura commissariale nella sua azione è venuta meno ad alcuni principi fondanti quali il rigore, la trasparenza e il rispetto del ruolo della Regione, mostrandosi inadempiente proprio rispetto agli obiettivi per cui era stata nominata ovvero assicurare ogni possibile risparmio di spesa ma sempre nell’ottica di un reale miglioramento dell’assistenza sanitaria erogata ai cittadini calabresi con la conseguente e tanto attesa riduzione del prelievo fiscale regionale.
A fronte di tutto ciò il Consiglio Regionale, i parlamentari, i sindaci, gli operatori sanitari hanno chiesto una inversione di marcia che non é mai arrivata tanto da far chiedere alla direzione regionale del PD calabrese, con apposito deliberato, l’immediata rimozione dei commissari Scura e Urbani. Che, puntualmente, non è arrivata”.
Da qui la decisione di Aieta di sospendersi dal Partito Democratico “fino a quando non sarà ristabilita l’agibilità democratica a tutela dei cittadini calabresi che pretendono il sacrosanto diritto a vivere in una regione che garantisca loro una vita normale con tutte le garanzie per la loro salute”.